NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE

N. 40 - dicembre 2015 (scarica pdf)

Indice

Saluti del Presidente
Laboratorio “Allegria e fantasia”
Casa di Accoglienza
Servizio Assistenza Alimentare
Sior Felice
V.A.d.A. Volontari Amici degli Anziani
Le invasioni barbariche
Non avrete il mio odio
 

SALUTI DEL PRESIDENTE

Giunti quasi alla fine del secondo anno di mia presidenza, desidero condividere con Voi alcune considerazioni. Devo dire che per me sono stati due anni fantastici, nei quali ho potuto intraprendere questa nuova avventura al servizio dei più bisognosi proseguendo nel solco così bene tracciato dai soci fondatori e dai miei predecessori.
Ed inoltre ho avuto modo di riallacciare vecchie amicizie e relazioni per forza di cose allentate a seguito del mio trasferimento alcuni anni or sono alla parrocchia dello Spirito Santo.
Il proponimento per il futuro è di proseguire, e se possibile migliorare, la nostra attività caritatevole per essere sempre più vicini all’obiettivo della nostra Associazione, anche se appare un compito sempre più difficile in un mondo e in una società incattiviti e privi di valori; ma le sfide più impegnative sono anche quelle che riservano maggiori soddisfazioni!
Desidero ringraziare tutti i volontari che, a vario titolo, hanno incessantemente dedicato tempo ed energie alla causa dell’Associazione; il loro contributo è e sarà sempre determinante.
Infine in chiusura dell’anno, visti i numerosi episodi di violenza che hanno caratterizzato soprattutto questo ultimo periodo, abbiamo ritenuto di inserire nel notiziario due articoli “esterni” che possano farci riflettere sui veri obiettivi da perseguire nella nostra vita.
Auguri di un sereno Natale e tanta salute e Voi a alle vostre famiglie.


Fiorenzo Andrian

 

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Amici di S. Camillo: ultime notizie dal laboratorio “Allegria e fantasia”

 

E’ da almeno sei mesi che nel nostro laboratorio regna l’atmosfera natalizia: anche ferragosto è passato in compagnia di babbi natale, omini di neve e decori vari.

Con l’arrivo della stagione invernale le nostre confezioni di cucito, ricamo e bricolage vario sono pronte (anche se fino all’ultimo c’è sempre qualcosa da incollare …).

Il mercatino del 27 ottobre all’ospedale S. Antonio è stata la prima scadenza per la vendita dei nostri lavori: siamo state contente del risultato e quindi incentivate a procedere nella nostra attività.

Attualmente (27 e 30 novembre) l’impegno è in Azienda ospedaliera.

Sono per noi appuntamenti importanti per trasformare la nostra mano d’opera in fondi per l’Associazione.

Meritano un pensiero di gratitudine anche quelle amiche che vengono a trovarci il lunedì e sembrano avere sempre molti regali da comperare! E’ vero che “l’unione fa la forza”.

Prossimamente (10 dicembre) saremo presenti alla manifestazione in ospedale assieme alle tante associazioni di volontariato padovane.

Un augurio di buon Natale a tutti.

 

Marina Premuda

 

 

                                                                                                                                 

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Casa di Accoglienza di Via Lovarini

 

 

Durante l'estate, da fine Maggio a tutto Agosto, abbiamo ospitato in via Lovarini una famiglia egiziana composta dai genitori e due bambini di sei e due anni. Il figlioletto più grande aveva bisogno di importanti cure riabilitative e hanno approfittato del periodo delle vacanze scolastiche per cercare di alleviare i suoi problemi. Conoscevano già il nostro ospedale perché il papà aveva lavorato in Italia e per un certo periodo tutta la famiglia aveva soggiornato a Padova. Sicuramente dovranno tornare l'anno prossimo a ripetere le cure e hanno già manifestato il desiderio di fermarsi ancora nel nostro appartamento.
Da Settembre stiamo ospitando una famiglia che proviene dalla Basilicata. Il papà ha già avuto due interventi; ora è in day hospital per accertamenti medici in attesa del terzo intervento definitivo. Per la sua assistenza si alternano i figli.
Le richieste per alloggiare da noi sono sempre numerosissime perché la nostra struttura è molto apprezzata per la sua tipologia e l'ubicazione vicino agli ospedali e ai servizi di quartiere. Il rammarico è quello di non poterle soddisfare tutte.
 

 

Chiara

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SERVIZIO ASSISTENZA ALIMENTARE

 

 

Come è andato il 2015?

Cominciamo dalla fine, sabato 21 novembre abbiamo partecipato alla tradizionale colletta alimentare alimentare organizzata, per la nostra regione, dal Banco Alimentare Del Veneto ONLUS. Al supermercato Alì di via Nazareth eravamo 25 tra volontari San Camillo, amici, parenti e cinque scout. Nonostante il freddo e la scarsa affluenza abbiamo raccolto quasi una tonnellata di alimenti (80 scatoloni)! Grande merito va alle volontarie e ai volontari che con un sorriso e una buona parola convincono a donare un contributo.
Quest’anno sono riprese le forniture, tramite il Banco Alimentare del Veneto, degli aiuti comunitari per un totale di circa 10 tonnellate. L’Associazione ha acquistato circa 2.500 Kg di alimenti. Questi acquisti sono serviti soprattutto a integrare quanto fornitoci dal Banco Alimentare ONLUS con alimenti “pregiati” quali tonno, olio, zucchero, ecc. che a volte mancano nelle forniture standard.
Anche le altre parrocchie hanno continuato a raccogliere alimenti per i bisognosi. In particolare Terranegra, con il suo “benefattore misterioso”, ha raccolto oltre 700 Kg.
La grande novità di quest’anno è nata dalla collaborazione con Il Portico Soc. Coop. Sociale nell’ambito del progetto Re.Te.Solida delle ACLI (fortemente sostenuta dal nostro presidente!). Si tratta di forniture di frutta dell’entità di 1 tonnellata al mese (in media). Tutta questa frutta viene distribuita, oltre che alle famiglie assistite, a diversi enti religiosi e laici del nostro territorio.

Tutto ciò ci permette di portare un aiuto concreto a 54 nuclei familiari per un totale di 184 persone, tutti residenti nel nostro quartiere e in zone ad esso limitrofe. Ogni famiglia riceve mensilmente in media 23 Kg di alimenti più 3 Kg di frutta (circa 8 Kg per persona al mese).
Ma l’assistenza alimentare non si misura soltanto in chilogrammi, quintali, scatoloni,,,,,,,
Anch’io, che nel cuore resto sempre un matematico, a volte cado nella trappola dei numeri. Dietro la fredda realtà dei numeri ci sono persone, fratelli e sorelle, grandi e piccoli. Il pacco alimentare è segno tangibile di solidarietà ma l’alimento più prezioso che esso contiene è l’amore! Lo stesso amore con cui la volontaria e il volontario San Camillo preparano i pacchi e poi li consegnano ogni mese puntualmente e con un sorriso.
Con l’occasione ringrazio di cuore l’equipe dei volontari del Servizio Assistenza Alimentare per l’assiduità e la puntualità e rinnovo a ognuno gli auguri di buon Natale 2015 e di un 2016 con tanti …. scatoloni pieni d’amore (e salute, e prosperità, e felicità e …..) !!!
 

Vittorio
 

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Sior Felice

 

Anche quest’anno gli “Amici di San Camillo” hanno organizzato l’ormai consueta rappresentazione teatrale. Dopo lunghe ricerche, dettate dalla necessità di far coincidere la qualità del testo prescelto e il gradimento del potenziale pubblico, si è optato per una commedia brillante ma non banale, ancora attualissima per i temi toccati, ambientata negli anni Sessanta a Venezia: Sior Felice … che cuccagna!!!
L’autore, Umberto Morucchio, è stato riscoperto dalla Compagnia teatrale “Arlecchino”, nata nel 1960 all’interno della ditta Morassutti e poi diventata autonoma dopo il 1971.
Non si può dimenticare che gli attori, tutti bravissimi, hanno recitato gratuitamente, merito non piccolo in un momento in cui non è facile trovare generosità e condivisione di valori etici, come quelli su cui si fonda la nostra Associazione. Un grazie di cuore, quindi, alla Compagnia “Arlecchino”, che contiamo fin da ora di avere ancora tra noi.
A conclusione di queste poche righe, però, bisogna fare qualche considerazione sulla risposta, piuttosto modesta, del nostro potenziale pubblico. Ci chiediamo e vi chiediamo:

a) non ha più senso continuare con questa iniziativa, data la gran quantità dell’offerta?

b) dobbiamo orientarci verso forme di pubblicità più evolute (internet, e-mail) rispetto a quelle tradizionali (locandine, dépliant)?

c) si devono individuare forme di spettacolo diverse (ad esempio cori, piccoli musical, testi classici)?
Attendiamo fiduciosi i vostri suggerimenti.


Andreina
 

 

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V.A.d.A. Volontari Amici degli Anziani

L’Associazione VAdA è nata all’interno dell’istituto Nazareth nell’anno 1996 fortemente voluta dal professor Piero Pallaro che aveva intuito che gli ospiti dell’istituto oltre all’accudimento fisico avevano bisogno di persone che alleviassero il senso di solitudine che inevitabilmente assale le persone che improvvisamente si trovano lontani dal loro contesto parentale dalla loro casa dalle loro amicizie e spesso anche dal loro paese.
Il primo nucleo
di volontari derivava direttamente da un gruppo di persone della parrocchia san Camillo che la domenica sera andavano ad aiutare per la cena gli ospiti più in difficoltà. Con la contestualizzazione della associazione (atto costitutivo, statuto) si sono anche delineate le linee programmatiche il funzionamento e l’attività.
Volontario VAdA è colui che dedica il proprio tempo in maniera gratuita all’altro, per creare e promuovere relazioni di aiuto per migliorare la qualità di vita dell’anziano auto sufficiente e non autosufficiente.
Quindi il volontario VAdA deve possedere e coltivare le seguenti caratteristiche e valori. Solidarietà e condivisione, interesse e attenzione verso l’altro, la capacità di ascoltare, la continuità nel tempo, la determinazione e il coraggio, la reciprocità, la collaborazione con tutte le figure che operano nell’istituto, la progettualità. Posti questi fondamenti si sono poste in essere tutti i servizi che il vada ancora oggi svolge al Nazareth e in tutti le altre sedi dell’OIC sparse nel Veneto che sono i seguenti:

  • compagnia agli ospiti con rapporto personalizzato (ad ogni volontari vengono affidati degli ospiti che va a trovare regolarmente)

  • accompagnamento in ospedale per visite ambulatoriali o esami strumentali o piccoli interventi in Day Hospital

  • supporto agli educatori per laboratori e attività ricreative uscite e gite

  • supporto ai sacerdoti per pratiche religiose (accompagnamento alla S. Messa)

  • organizzazione di incontri culturali con esperti di vario genere con cadenza quindicinale
    laboratorio di piccola sartoria per le esigenze degli ospiti.


Negli anni tutti questi servizi sono stati svolti da un buon numero di volontari sia della parrocchia che di altre zone, da giovani e meno giovani con un ricambio che via via si è fatto sempre più lento, in parte per il sorgere nella parrocchia stessa e in città, in generale, di molte altre attività di volontariato, in parte per l’invecchiamento della popolazione del quartiere e in parte per la cultura sempre più radicata nel mondo che annovera la vecchiaia negli scarti e una volta istituzionalizzato non ha più bisogno di niente tanto meno di volontariato. Inoltre spesso il volontariato agli anziani viene considerato poco gratificante. Così oggi il VAdA soffre una crisi esistenziale al fronte di un aumentato bisogno per l’aumento notevole di ospiti non autosufficienti senza parenti.
Come ha ribadito PAPA Francesco e recentemente il nuovo Vescovo di Padova e da sempre il prof Ferro, l’anziano è una risorsa: non sprechiamola.


Ornella Miceli Cagol
Presidente VADA Nazareth

 

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“LE INVASIONI BARBARICHE”

Speravamo che le invasioni barbariche si fermasse ad una trasmissione televisiva o ad una seppur imponente migrazione più o meno ingombrante.
Con il terrorismo (non solo quello che si manifesta in Europa) la modalità che sembra imporsi è invece altra e l’invasione, almeno come ci raccontano i giornali, ritorna ad essere barbarica a tutti gli effetti. Attentati, devastazione, scorribande, saccheggi ci immergono in una transizione violenta da un millennio ad un altro.
D’altro canto la sottostante questione religiosa ci riporta alle medioevali situazioni di supremazia di una religione su un’altra come se Dio – contrariamente al Suo ruolo generativo - cambiasse modalità per trasferire nella c.d. vita immortale, più adepti possibili. C’è da chiedersi cinicamente se muoiono più cristiani che mussulmani quale Dio ci guadagni e se questo guadagno si trasformi in risultati tangibili poi nella vita mortale per i sopravvissuti.
Il paradigma religioso sembra quindi non esserci utile nella cura di queste situazioni legate alla modernità, in quanto entrano, nelle variabili di causa – effetto, errori storici e attuali della gestione del mondo da parte dell’umanità stessa.
La variabile più importante è la vendita delle armi, degli esplosivi e di altri beni, che, nella logica del profitto, non considerano profitto la vita di tutti, ma solo la propria o di una cerchia di amici e familiari. Anche se assistiamo all’aberrazione dell’utilizzo della propria vita in azioni di martirio per la fede ed il proprio salvamento piuttosto che per il salvamento dell’uomo (per i credenti immagine di Dio) e dell’umanità.
La vera questione riguardante la vendita delle armi - a volte si è scelto
anche di armare le popolazioni oppresse - rispetto alle quali si dovrebbe agire invece con un effettivo embargo, questione che viene normalmente glissata, per poi ritrovarci uccisi quelle stesse armi che abbiamo venduto.
Non siamo molto lontani dalla situazione che assistiamo nella c.d. terra dei fuochi dove la camorra, in maniera più o meno cosciente, ha seppellito scorie tossico-radioattive che colpiscono la popolazione ma anche gli stessi camorristi e le loro famiglie che abitano in quelle zone.
Vorrei dunque sgombrare il campo dalla questione religiosa e parlare soprattutto di integrazione. Prendo spunto dal nostro ultimo bando di idee a rete, dove il consiglio ha approvato il sostegno progettuale alla educazione alla seconda lingua rivolta a persone immigrate adulte. Riguardo a ciò è emersa fortemente la necessità di avviare i corsi in tempo utile in quanto la scuola pubblica o i tempi lavoro/studio ne richiedono l’urgenza.
Mi sono chiesto se tale richiesta di urgenza sia effettivamente adeguata ad un processo di integrazione, se non sia invece più importante insegnare la convivenza, in luogo della sola lingua, e se insegnare la convivenza non abbia bisogno di tempi-vita e di vicinanza e quindi non di fretta ma di prossimità.
Tutto ciò mette in discussione anche il ruolo del volontariato che non deve perdersi solo nei meandri dei servizi e delle loro tempistiche ma tenere la barra dritta sui diritti, ricordando allo Stato che l’accoglienza, non è farsi travolgere, ma gestire un fenomeno cercando di programmare le fasi di una risposta, in quanto questa Europa, vecchia e stanca ha bisogno di forze giovani che si sentano se non cittadini europei, almeno cittadini del mondo, parte di una unica umanità. Su questo può lavorare il volontariato.


Alessandro Lion direttore CSV Padova
 

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NON AVRETE IL MIO ODIO

Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nei corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Perciò non vi faro il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza, ma la vostra è una battaglia persa. L'ho vista stamattina finalmente, dopo notti e giorni d'attesa, era come quand’è uscita venerdì, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai.
Siamo rimasti in due, mio figlio ed io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo "petit garçon" vi farà l'affronto di essere Libero e felice.
Perché no, voi non avrete mai il suo odio”.


Antoìne Leirìsaè
 

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