SALUTI DEL PRESIDENTE
Giunti quasi alla fine del secondo anno di mia
presidenza, desidero condividere con Voi alcune considerazioni.
Devo dire che per me sono stati due anni fantastici, nei quali
ho potuto intraprendere questa nuova avventura al servizio dei
più bisognosi proseguendo nel solco così bene tracciato dai soci
fondatori e dai miei predecessori.
Ed inoltre ho avuto modo di riallacciare vecchie amicizie e
relazioni per forza di cose allentate a seguito del mio
trasferimento alcuni anni or sono alla parrocchia dello Spirito
Santo.
Il proponimento per il futuro è di proseguire, e se possibile
migliorare, la nostra attività caritatevole per essere sempre
più vicini all’obiettivo della nostra Associazione, anche se
appare un compito sempre più difficile in un mondo e in una
società incattiviti e privi di valori; ma le sfide più
impegnative sono anche quelle che riservano maggiori
soddisfazioni!
Desidero ringraziare tutti i volontari che, a vario titolo,
hanno incessantemente dedicato tempo ed energie alla causa
dell’Associazione; il loro contributo è e sarà sempre
determinante.
Infine in chiusura dell’anno, visti i numerosi episodi di
violenza che hanno caratterizzato soprattutto questo ultimo
periodo, abbiamo ritenuto di inserire nel notiziario due
articoli “esterni” che possano farci riflettere sui veri
obiettivi da perseguire nella nostra vita.
Auguri di un sereno Natale e tanta salute e Voi a alle vostre
famiglie.
Fiorenzo Andrian
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Amici di S. Camillo: ultime notizie dal laboratorio “Allegria e
fantasia”
E’ da almeno sei mesi che nel nostro laboratorio
regna l’atmosfera
natalizia: anche ferragosto è passato in compagnia di babbi
natale, omini di neve e decori vari.
Con l’arrivo della stagione invernale le nostre
confezioni di cucito, ricamo e bricolage vario sono pronte
(anche se fino all’ultimo c’è sempre qualcosa da incollare …).
Il mercatino del 27 ottobre all’ospedale S.
Antonio è stata la prima scadenza per la vendita dei nostri
lavori: siamo state contente del risultato e quindi incentivate
a procedere nella nostra attività.
Attualmente (27 e 30 novembre) l’impegno è in
Azienda ospedaliera.
Sono per noi appuntamenti importanti per
trasformare la nostra mano d’opera in fondi per l’Associazione.
Meritano un pensiero di gratitudine anche quelle
amiche che vengono a trovarci il lunedì e sembrano avere sempre
molti regali da comperare! E’ vero che “l’unione fa la forza”.
Prossimamente (10 dicembre) saremo presenti alla
manifestazione in ospedale assieme alle tante associazioni di
volontariato padovane.
Un augurio di buon Natale a tutti.
Marina Premuda
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Casa di Accoglienza
di Via Lovarini
Durante
l'estate, da fine Maggio a tutto Agosto, abbiamo ospitato in via
Lovarini una famiglia egiziana composta dai genitori e due
bambini di sei e due anni. Il figlioletto più grande aveva
bisogno di importanti cure riabilitative e hanno approfittato
del periodo delle vacanze scolastiche per cercare di alleviare i
suoi problemi. Conoscevano già il nostro ospedale perché il papà
aveva lavorato in Italia e per un certo periodo tutta la
famiglia aveva soggiornato a Padova. Sicuramente dovranno
tornare l'anno prossimo a ripetere le cure e hanno già
manifestato il desiderio di fermarsi ancora nel nostro
appartamento.
Da Settembre stiamo ospitando una famiglia che proviene dalla
Basilicata. Il papà ha già avuto due interventi; ora è in day
hospital per accertamenti medici in attesa del terzo intervento
definitivo. Per la sua assistenza si alternano i figli.
Le richieste per alloggiare da noi sono sempre numerosissime
perché la nostra struttura è molto apprezzata per la sua
tipologia e l'ubicazione vicino agli ospedali e ai servizi di
quartiere. Il rammarico è quello di non poterle soddisfare
tutte.
Chiara
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SERVIZIO
ASSISTENZA ALIMENTARE
Come è andato il 2015?
Cominciamo dalla fine, sabato 21 novembre abbiamo partecipato
alla tradizionale colletta alimentare alimentare organizzata,
per la nostra regione, dal Banco Alimentare
Del
Veneto ONLUS. Al supermercato Alì di via Nazareth eravamo 25 tra
volontari San Camillo, amici, parenti
e cinque scout. Nonostante il freddo e la scarsa affluenza
abbiamo raccolto quasi una tonnellata di alimenti (80
scatoloni)! Grande merito va alle volontarie e ai volontari che
con un sorriso e una buona parola convincono a donare un
contributo.
Quest’anno sono riprese le forniture, tramite il Banco
Alimentare del Veneto, degli aiuti comunitari per un totale di
circa 10 tonnellate. L’Associazione ha acquistato circa 2.500 Kg
di alimenti. Questi acquisti sono serviti soprattutto a
integrare quanto fornitoci dal Banco Alimentare ONLUS con
alimenti “pregiati” quali tonno, olio, zucchero, ecc. che a
volte mancano nelle forniture standard.
Anche le altre parrocchie hanno continuato a raccogliere
alimenti per i bisognosi. In particolare Terranegra, con il suo
“benefattore misterioso”, ha raccolto oltre 700 Kg.
La grande novità di quest’anno è nata dalla collaborazione con
Il Portico Soc. Coop. Sociale nell’ambito del progetto
Re.Te.Solida delle ACLI (fortemente sostenuta dal nostro
presidente!). Si tratta di forniture di frutta dell’entità di 1
tonnellata al mese (in media). Tutta questa frutta viene
distribuita, oltre che alle famiglie assistite, a diversi enti religiosi e laici del nostro
territorio.
Tutto ciò ci permette di portare un aiuto concreto a 54 nuclei
familiari per un totale di 184 persone, tutti residenti nel
nostro quartiere e in zone ad esso limitrofe. Ogni famiglia
riceve mensilmente in media 23 Kg di alimenti più 3 Kg di frutta
(circa 8 Kg per persona al mese).
Ma l’assistenza alimentare non si misura soltanto in
chilogrammi, quintali, scatoloni,,,,,,,
Anch’io, che nel cuore resto sempre un matematico, a volte cado
nella trappola dei numeri. Dietro la fredda realtà dei numeri ci
sono persone, fratelli e sorelle, grandi e piccoli. Il pacco
alimentare è segno tangibile di solidarietà ma l’alimento più
prezioso che esso contiene è l’amore! Lo stesso amore con cui la
volontaria e il volontario San Camillo preparano i pacchi e poi
li consegnano ogni mese puntualmente e con un sorriso.
Con l’occasione ringrazio di cuore l’equipe dei volontari del
Servizio Assistenza Alimentare per l’assiduità e la puntualità e
rinnovo a ognuno gli auguri di buon Natale 2015 e di un 2016 con
tanti …. scatoloni pieni d’amore (e salute, e prosperità, e
felicità e …..) !!!
Vittorio
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Sior Felice
Anche quest’anno
gli “Amici di San Camillo” hanno organizzato l’ormai consueta
rappresentazione teatrale. Dopo lunghe ricerche, dettate dalla
necessità di far coincidere la qualità del testo prescelto e il
gradimento del potenziale pubblico, si è optato per una commedia
brillante ma non banale, ancora attualissima per i temi toccati,
ambientata negli anni Sessanta a Venezia: Sior Felice … che
cuccagna!!!
L’autore, Umberto Morucchio, è stato riscoperto dalla Compagnia
teatrale “Arlecchino”, nata nel 1960 all’interno della ditta
Morassutti e poi diventata autonoma dopo il 1971.
Non si può dimenticare che gli attori, tutti bravissimi, hanno
recitato gratuitamente, merito non piccolo in un momento in cui
non è facile trovare generosità e condivisione di valori etici,
come quelli su cui si fonda la nostra Associazione. Un grazie di
cuore, quindi, alla Compagnia “Arlecchino”, che contiamo fin da
ora di avere ancora tra noi.
A conclusione di queste poche righe, però, bisogna fare qualche
considerazione sulla risposta, piuttosto modesta, del nostro
potenziale pubblico. Ci chiediamo e vi chiediamo:
a) non ha più
senso continuare con questa iniziativa, data la gran quantità
dell’offerta?
b) dobbiamo orientarci verso forme di pubblicità
più evolute (internet, e-mail) rispetto a quelle tradizionali
(locandine, dépliant)?
c) si devono individuare forme di
spettacolo diverse (ad esempio cori, piccoli musical, testi
classici)?
Attendiamo fiduciosi i vostri suggerimenti.
Andreina
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V.A.d.A.
Volontari Amici degli Anziani
L’Associazione
VAdA è nata all’interno dell’istituto Nazareth nell’anno 1996
fortemente voluta dal professor Piero Pallaro che aveva intuito
che gli ospiti dell’istituto oltre all’accudimento fisico
avevano bisogno di persone che alleviassero il senso di
solitudine che inevitabilmente assale le persone che
improvvisamente si trovano lontani dal loro contesto parentale
dalla loro casa dalle loro amicizie e spesso anche dal loro
paese.
Il primo nucleo
di
volontari derivava direttamente da un gruppo di persone della
parrocchia san Camillo che la domenica sera andavano ad aiutare
per la cena gli ospiti più in difficoltà. Con la
contestualizzazione della associazione (atto costitutivo,
statuto) si sono anche delineate le linee programmatiche il
funzionamento e l’attività.
Volontario VAdA è colui che dedica il proprio tempo in maniera
gratuita all’altro, per creare e promuovere relazioni di aiuto
per migliorare la qualità di vita dell’anziano auto sufficiente
e non autosufficiente.
Quindi il volontario VAdA deve possedere e coltivare le seguenti
caratteristiche e valori. Solidarietà e condivisione, interesse
e attenzione verso l’altro, la capacità di ascoltare, la
continuità nel tempo, la determinazione e il coraggio, la
reciprocità, la collaborazione con tutte le figure che operano
nell’istituto, la progettualità. Posti questi fondamenti si sono
poste in essere tutti i servizi che il vada ancora oggi svolge
al Nazareth e in tutti le altre sedi dell’OIC sparse nel Veneto
che sono i seguenti:
-
compagnia
agli ospiti con rapporto personalizzato (ad ogni volontari
vengono affidati degli ospiti che va a trovare
regolarmente)
-
accompagnamento in ospedale per visite
ambulatoriali o esami strumentali o piccoli interventi in
Day Hospital
-
supporto
agli educatori per laboratori e attività ricreative uscite e
gite
-
supporto ai
sacerdoti per pratiche religiose (accompagnamento alla S.
Messa)
-
organizzazione di incontri culturali con esperti di vario
genere con cadenza quindicinale
laboratorio di piccola sartoria per le esigenze degli
ospiti.
Negli anni tutti questi servizi sono stati svolti da un buon
numero di volontari sia della parrocchia che di altre zone, da
giovani e meno giovani con un ricambio che via via si è fatto
sempre più lento, in parte per il sorgere nella parrocchia
stessa e in città, in generale, di molte altre attività di
volontariato, in parte per l’invecchiamento della popolazione
del quartiere e in parte per la cultura sempre più radicata nel
mondo che annovera la vecchiaia negli scarti e una volta
istituzionalizzato non ha più bisogno di niente tanto meno di
volontariato. Inoltre spesso il volontariato agli anziani viene
considerato poco gratificante. Così oggi il VAdA soffre una
crisi esistenziale al fronte di un aumentato bisogno per
l’aumento notevole di ospiti non autosufficienti senza parenti.
Come ha ribadito PAPA Francesco e recentemente il nuovo Vescovo
di Padova e da sempre il prof Ferro, l’anziano è una risorsa:
non sprechiamola.
Ornella Miceli Cagol
Presidente VADA Nazareth
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“LE INVASIONI
BARBARICHE”
Speravamo che le
invasioni barbariche si fermasse ad una trasmissione televisiva
o ad una seppur imponente migrazione più o meno ingombrante.
Con il terrorismo (non solo quello che si manifesta in Europa)
la modalità che sembra imporsi è invece altra e l’invasione,
almeno come ci raccontano i giornali, ritorna ad essere
barbarica a tutti gli effetti. Attentati, devastazione,
scorribande, saccheggi ci immergono in una transizione violenta
da un millennio ad un altro.
D’altro canto la sottostante questione religiosa ci riporta alle
medioevali situazioni di supremazia di una religione su un’altra
come se Dio – contrariamente al Suo ruolo generativo - cambiasse
modalità per trasferire nella c.d. vita immortale, più adepti
possibili. C’è da chiedersi cinicamente se muoiono più cristiani
che mussulmani quale Dio ci guadagni e se questo guadagno si
trasformi in risultati tangibili poi nella vita mortale per i
sopravvissuti.
Il paradigma religioso sembra quindi non esserci utile nella
cura di queste situazioni legate alla modernità, in quanto
entrano, nelle variabili di causa – effetto, errori storici e
attuali della gestione del mondo da parte dell’umanità stessa.
La variabile più importante è la vendita delle armi, degli
esplosivi e di altri beni, che, nella logica del profitto, non
considerano profitto la vita di tutti, ma solo la propria o di
una cerchia di amici e familiari. Anche se assistiamo
all’aberrazione dell’utilizzo della propria vita in azioni di
martirio per la fede ed il proprio salvamento piuttosto che per
il salvamento dell’uomo (per i credenti immagine di Dio) e
dell’umanità.
La vera questione riguardante la vendita delle armi - a volte si
è scelto anche di armare le popolazioni oppresse - rispetto alle
quali si dovrebbe agire invece con un effettivo embargo,
questione che viene normalmente glissata, per poi ritrovarci
uccisi quelle stesse armi che abbiamo venduto.
Non siamo molto lontani dalla situazione che assistiamo nella
c.d. terra dei fuochi dove la camorra, in maniera più o meno
cosciente, ha seppellito scorie tossico-radioattive che
colpiscono la popolazione ma anche gli stessi camorristi e le
loro famiglie che abitano in quelle zone.
Vorrei dunque sgombrare il campo dalla questione religiosa e
parlare soprattutto di integrazione. Prendo spunto dal nostro
ultimo bando di idee a rete, dove il consiglio ha approvato il
sostegno progettuale alla educazione alla seconda lingua rivolta
a persone immigrate adulte. Riguardo a ciò è emersa fortemente
la necessità di avviare i corsi in tempo utile in quanto la
scuola pubblica o i tempi lavoro/studio ne richiedono l’urgenza.
Mi sono chiesto se tale richiesta di urgenza sia effettivamente
adeguata ad un processo di integrazione, se non sia invece più
importante insegnare la convivenza, in luogo della sola lingua,
e se insegnare la convivenza non abbia bisogno di tempi-vita e
di vicinanza e quindi non di fretta ma di prossimità.
Tutto ciò mette in discussione anche il ruolo del volontariato
che non deve perdersi solo nei meandri dei servizi e delle loro
tempistiche ma tenere la barra dritta sui diritti, ricordando
allo Stato che l’accoglienza, non è farsi travolgere, ma gestire
un fenomeno cercando di programmare le fasi di una risposta, in
quanto questa Europa, vecchia e stanca ha bisogno di forze
giovani che si sentano se non cittadini europei, almeno
cittadini del mondo, parte di una unica umanità. Su questo può
lavorare il volontariato.
Alessandro Lion direttore CSV Padova
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NON AVRETE IL MIO ODIO
Venerdì sera
avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della
mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio.
Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime
morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha
fatti a sua immagine, ogni pallottola nei corpo di mia moglie
sarà stata una ferita nel suo cuore.
Perciò non vi faro il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla
stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi
vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini
con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la
sicurezza, ma la vostra è una battaglia persa. L'ho vista
stamattina finalmente, dopo notti e giorni d'attesa, era come
quand’è uscita venerdì, bella come quando mi innamorai
perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato
dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta
durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci
ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non
entrerete mai.
Siamo rimasti in due, mio figlio ed io, ma siamo più forti di
tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi,
devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha
appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo
insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo "petit
garçon" vi farà l'affronto di essere Libero e felice.
Perché no, voi non avrete mai il suo odio”.
Antoìne Leirìsaè
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