Audioguide I-Padova: percorso 5
I-Padova, prodotto da SoundTouring®, è un'audioguida innovativa della città di Padova, da ascoltare passeggiando con il proprio lettore mp3.
L'audioguida si compone di tracce scaricabili, ascoltabili sul proprio lettore di file audio e di una piantina della zona descritta, dove sono indicati i punti dai quali parte ogni singola traccia.
Per approfondimenti
Credits (file pdf)
Tutti i contenuti del progetto I-Padova, tracce audio e testi, sono utilizzabili esclusivamente alle condizioni previste dal diritto d'autore (file pdf).
Si parte dalla Specola, fulcro della prima cerchia delle mura padovane, di epoca comunale (circa XII sec.).
Con la bicicletta a mano ci si avvicina all’alta torre, ascoltando le vicende e le leggende sulla vita di Ezzelino da Romano.
Dopo aver percorso la storia della torre fino alla sua trasformazione in osservatorio astronomico, si monta in sella alla volta del secondo punto di interesse: Porta Molino.
Un bellissimo tratto di mura precede l’arrivo a Porta Molino.
E’ l’occasione per rivivere un assedio con le tipiche armi medioevali: catapulte, rostri, arieti, archi e balestre. Si ammira quindi la Porta, una delle due integre di questa cerchia, insieme a Porta Altinate (percorso 1 di I-Padova).
In bici si lascia infine la zona per scorrere in avanti di alcuni secoli e ritrovarsi nelle prossime tracce immersi nell’epoca veneziana.
Le Porte Contarine erano l’accesso dall’acqua alla città di Padova in epoca veneziana.
Si ammira l’ingegnosa chiusa vinciana. Il maestro Terrani racconta di come le barche che giungevano da Venezia si fermassero qui a versare il dazio.
Ma le mura veneziane nascondono ancora molti segreti: in bici ci dirigiamo verso Porta Portello. Dovremo attraversare gli ameni Giardini dell’Arena.
Porta Portello è la più magnificente delle porte di epoca veneziana: sembra un arco di Trionfo.
Sulla porta scopriremo tantissimi curiosi particolari.
Alla fine il maestro Terrani propone un’avventurosa deviazione lungo le rive del fiume.
Chi è stanco, invece, può proseguire al punto di interesse numero 6, ma non saprà mai cosa si è perso.
Si arriva in un luogo d’acque davvero particolare.
Per arrivarci un tratto in bici lungo un piacevolissimo argine.
Qui i veneziani avevano progettato la costruzione di un nuovo castello dopo che la Specola aveva perduto la propria funzione difensiva. Il progetto non fu mai terminato ma in questo luogo si ammirano i segni di quel progetto grandioso.
Porta Pontecorvo o Porta Liviana era dedicata a Marco D’Alviano, colui che fu il principale progettista delle mura veneziane.
Viene proposta anche una deviazione per vedere il Parco Treves, gioiello romantico dello Jappelli.
In questa traccia ci si rende conto di com’erano fatti i contrafforti delle mura veneziani.
Il fatto che oggi si trovino nel roseto comunale di Padova rende l’esperienza molto gradevole.
Dalla Porta Santa Croce passò Vittorio Emanuele II per annunciare ai padovani l’avvenuta annessione del Veneto al Regno d’Italia.
Questa porta e il bastione che le sta accanto sono tra gli esempi più avanzati delle tecniche difensive veneziane a Padova.
Il percorso si conclude al Bastione Alicorno, l’estremo sud della cinta muraria.
Nuovi particolari emergono sulle zone interne dei bastioni che questa volta si possono ammirare da vicino.