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Emilia Marinelli Valori

Mamma Emilia, una grande donna contro l’orrore della Shoah
Ultimo aggiornamento: 05/03/2021

Emilia Marinelli in Valori è nata a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, il 5 luglio 1902.

Nel 1938, lo stesso anno della promulgazione delle leggi razziali in Italia, si trasferì con la famiglia a Meolo, un paesino del veneziano.

La famiglia Valori gestiva un ampio magazzino di tabacchi e questa attività permise a Emilia di entrare in una fitta rete di contatti e informazioni.

Tra il settembre del 1943 e la fine di aprile del 1945 Emilia Marinelli usò questo magazzino come rifugio per molti ebrei perseguitati dai nazisti. Mostrando grande sprezzo del pericolo, riuscì a sottrarre queste persone, soprattutto madri con bambini spesso molto piccoli, alla deportazione e allo sterminio.

In un nascondiglio segreto ricavato all’interno di quel vasto edificio in via Diaz a Meolo, che era stato chiuso dalla Guardia di Finanza e che aveva solo un piccolo spioncino dal quale filtrava l’aria, Emilia riuscì a nascondere fino a 100 persone, assistendole non solo materialmente, ma anche spiritualmente, con il calore della sua umanità, che donava speranza a chi aveva perso fiducia nel prossimo.

Emilia Martinelli Valori

Accolse e protesse famiglie ebree provenienti da Milano, Torino, Ferrara e Venezia.

Questa attività era collegata a quella di sostegno alle forze partigiane, tra le cui fila militava il suo primogenito, il diciassettenne Leo. Le SS, che avevano impiantato il loro quartier generale a Villa delle Colonne a Meolo, organizzavano frequenti retate e perquisizioni nelle abitazioni del paese e dei dintorni. Bussarono più volte anche alla porta di “mamma Emilia” (così era affettuosamente chiamata) e ogni volta lei rispondeva con calma e fermezza, senza tradire la minima emozione.

L’amore verso il prossimo, che in lei era profondamente radicato, la spinse ad aiutare, a rischio della vita, anche qualche fascista ricercato per sottrarlo a morte sicura.

Ciò avveniva quando si accorgeva che la persona, anche se schierata ideologicamente dall’altra parte, non aveva commesso crimini di sorta e quindi non meritava di essere giustiziata sommariamente.

Emilia Marinelli Valori è morta a Roma il 22 marzo 1988.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con decreto dell’11 dicembre 2009 ha conferito a Emilia Marinelli Valori la Medaglia d’Oro al Merito Civile, alla memoria, con la seguente motivazione: «Donna di elevatissime qualità umane e morali, nel corso del secondo conflitto mondiale, con eroico coraggio e a rischio della propria vita, offrì sostegno alle forze partigiane e organizzò un’attività clandestina per dare ospitalità e assistenza a molti ebrei e ad altri perseguitati, che riuscì a sottrarre alla deportazione e alla morte. Fulgido esempio di elette virtù civiche, di abnegazione e di generoso altruismo fondato sui più alti valori dell’umana solidarietà. 1938-1945 Meolo (VE)».

Il 15 novembre 1998, presso il Planting Center di Gerusalemme, alla presenza di Leah Rabin e di Shimon Peres, le è stato dedicato un giardino.

Nel 2011 è stata inserita nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.

Il Comune di Meolo ha dedicato a Emilia Marinelli Valori un piazzale del paese dove è stato anche posto un busto in bronzo, opera dello scultore Mimmo Norcia, raffigurante la signora Emilia.

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