Monumento "Memoria e Luce"
indirizzo: via Giotto, angolo Ponte di corso del Popolo, sulla banchina del canale - Padova
siti utili: www.daniel-libeskind.com
nei pressi: Giardini dell'Arena, Palazzo Zuckermann e nelle vicinanze Cappella degli Scrovegni e Museo Eremitani.
Nell'area delle Porte Contarine si trova uno dei pochi monumenti contemporanei della città, l'opera Memoria e Luce di Daniel Libeskind, architetto statunitense di origine polacca di fama internazionale, riconosciuto come uno tra i dodici più importanti architetti mondiali e già vincitore del concorso per la ricostruzione dell'area di Ground Zero a New York.

Si tratta di un'imponente struttura luminosa realizzata in vetro e acciaio a ricordare le vittime dell'attentato al World Trade Center dell'11 Settembre 2001.
Questa zona, che si estende tra via Matteotti, via Giotto, corso del Popolo e via Trieste, ha sempre avuto una grande importanza per la città. Qui il Tronco Maestro del Bacchiglione confluiva nel Canale del Piovego, che porta alla zona del porto (il Portello) e quindi a Venezia e da qui si diramava il Naviglio Interno (in buona parte interrato negli anni '50), che consentiva il trasporto fin nel cuore della città.
Fin dal XIII secolo il sistema di chiuse permetteva di proteggere l'accesso in città e concentrava qui gran parte della fraglia dei barcaroli.
Durante la Seconda Guerra Mondiale tutta la zona fu pesantemente bombardata e la ricostruzione diede negli anni un profilo eclettico e disomogeneo, in cui gli edifici dei primi del '900 si alternano a costruzioni degli anni '50 e '60 e poco distanti si elevano i palazzi di vetro del Centro Direzionale di via Gozzi.
Lungo il corso d'acqua, poi, si possono ancora ammirare ampi tratti della cinta muraria cinquecentesca che proteggeva la città.
Nella zona verde che lambisce via Giotto e si inserisce ai piedi del Ponte di corso del Popolo si è quindi trovata la collocazione ideale per questa struttura che vuole richiamare l'attenzione a valori come la pace, la libertà, la convivenza e l'unione delle culture, utilizzando un linguaggio contemporaneo, anche "urlato", nella verticalità del corpo centrale, e rappresentativo del dubbio, della difficoltà ad affrontare l'incomunicabilità, nell'opacità del vetro, ma anche moderna fiaccola di speranza grazie all'illuminazione interna.
Il monumento "Memoria e Luce", unico in Europa, è stato concepito intorno ai resti contorti di una trave del World Trade Center, esposta al padiglione americano della Biennale di Venezia del 2002 e quindi donata dalla città di New York alla Regione Veneto.
Si decise di realizzare per questo frammento una cornice capace di essere simbolo di valori universali e di inserirlo quindi in un grande monumento affidato ad un architetto di fama mondiale, da realizzare in un luogo di grande valore simbolico.
La scelta di Padova quale collocazione ideale per il monumento è stata sintetizzata dalla console americana Deborah Grace, alla posa della prima pietra:
"Padova è una città che ha una lunga tradizione di tolleranza, che ospita una delle più antiche università d'Europa, dove ha lasciato la sua traccia l'insegnamento di Galileo Galilei ... [infatti] Padova è culla di civiltà e cultura, […] dal Medioevo, quando venivano in queste strade studenti da ogni parte d'Europa […] Padova ancora oggi ci insegna che non dobbiamo avere paura della scienza […] Dobbiamo invece avere paura dell'ignoranza e dell'intolleranza che sono le cause principali della violenza e del fanatismo".
La struttura si compone di una parete in vetro satinato, lunga 50 metri e con un'altezza variabile da 2 a 5 metri, che termina in un cuneo alto 17 metri, formato anch'esso da due pareti di vetro a forma di libro aperto.
All'interno di una di queste due pareti è incastonato il frammento, lungo quasi sei metri, del World Trade Center.
L'opera cambia luce e caratteristiche a seconda dell'angolo di osservazione: il punto privilegiato è dal Ponte di corso del Popolo, che attraversa il Piovego.
Il vetro di cui si compone l'intera struttura è stato appositamente adattato alle specifiche esigenze di quest'importante opera architettonica. Infatti, la luce si fa materia e ridisegna gli spazi e le forme in maniera armonica.
La lavorazione ad alto contenuto tecnologico, inoltre, rende il vetro satinato utilizzato vellutato al tatto e resistente agli agenti esterni, incorruttibile e immutabile.
Il significato di quest'opera è spiegato chiaramente dalle parole di Libeskind stesso:
"La luce delle Libertà splende attraverso il Libro della Storia. Questo Libro è aperto in memoria degli eroi dell'11 Settembre. L'eterna affermazione di Libertà è iscritta nella Statua della Libertà, come è stata vista da milioni di emigranti che arrivavano in America. Nella pagina di sinistra è iscritta la drammatica trave recuperata dall'attacco al World Trade Center. La latitudine di New York è connessa al centro di Padova dalla cerniera verticale del Libro. Il Libro è luminoso, come il basso ed espressivo muro che crea un luogo intimo per la meditazione. La luminosità di questo "faro" sarà modulata in ritmi sottili. Il Libro è delicatamente bilanciato tra gli edifici storici di Padova, il ponte, il corso d'acqua. Il progetto include anche la riscoperta delle mura storiche creando uno spazio che sia al tempo stesso luogo di memoria, di ispirazione e di elevazione. Questo luogo speciale brillerà giorno e notte e in tutte le stagioni dell'anno".
Gli aspetti comunicativi della visione di Libeskind dell'architettura e del modo in cui deve dialogare con il contesto e con i suoi fruitori sono evidenti in alcune sue dichiarazioni durante un'intervista:
"L'armonia si trova nelle piccole differenze. […] l'architettura è profondamente emotiva, non è solo un'arte intellettuale, non è solo astrazione, va oltre […] il vetro e l'acciaio, e ancora, la matematica, le proporzioni e la geometria: come si possono trasformare queste cose in qualcosa che comunica in profondità con lo spettatore? […] L'architettura, in questo senso, è come la musica. Quando ascolti la musica, non pensi a quali note vengano suonate e quale sia la relazione matematica tra loro […] l'armonia si basa sulla tensione non su un singolo concetto ripetuto all'ennesima potenza. Si deve avere una nota in più per creare una connessione e certamente l'armonia è una struttura polifonica […]".
Oggi il monumento Memoria e Luce (inaugurato l'11 settembre 2005) è una presenza suggestiva, pienamente inserita nel paesaggio urbano e in grado di richiamare i valori della fratellanza e del rifiuto di ogni forma di violenza.