Oratorio di San Giorgio e Scoletta del Santo
indirizzo: piazza del Santo - 35100 Padova
siti utili: Arciconfraternita di Sant'Antonio
nei pressi: di fianco la Basilica del Santo, nelle vicinanze l'Orto Botanico.
GALLERIA FOTOGRAFICA CHIESE DI PADOVA
L'Oratorio di S. Giorgio, a destra della piazza del Santo, è un elegante edificio romanico che fu fatto edificare dal marchese Raimondino dei Lupi di Soragna nel 1377, come cappella sepolcrale della famiglia.
Sulla semplice facciata in cotto, scandita da sottili lesene, un rilievo in pietra rappresentante S. Giorgio.
All'interno dell'Oratorio, che alla fine del '700 fu trasformato in carcere, è fortunatamente ancora custodito un importante ciclo di affreschi, giudicati il capolavoro di Altichiero Altichieri da Zevio, che a quel tempo lavorava su commissione, anche lui, per famiglia Lupi, nella cappella di San Felice al Santo.
Gli affreschi, sulla parete della facciata, eseguiti tra il 1379 e il 1384, pare con la collaborazione del bolognese Jacopo Avanzi, illustrano scene del Vangelo come Adorazione dei Pastori, Adorazione dei Magi, ecc., le storie di San Giorgio sulla parete orientale e le Leggende di S. Caterina e di Santa Lucia in quella occidentale. Il ciclo si caratterizza ancora per le capacità realistiche e narrative del pittore veronese.
Di fianco all'Oratorio, troviamo la Scoletta del Santo, edificio che riprende lo stile semplice della costruzione in mattoni che caratterizza le chiese Antoniane.
La facciata è stata modificata nel 1930 con l'aggiunta di una cornice a mezza altezza.
Al suo interno si trovano un pregevole affresco del Padovanino, raffigurante la Madonna col Bimbo, con i santi Biagio e Girolamo e una bella statua in legno della Immacolata, usata per le processioni, di R. Rinaldi, allievo di Canova.
Il secondo piano della Scoletta fu fatto costruire in un secondo momento, alla fine del '400 per ospitare la Sala Priorale, che fu, nei primi vent'anni del '500, affrescata dai più importanti pittori che gravitavano in area veneta, tra cui Girolamo dal Santo e Bartolomeo Campagna.
Contribuì alla bellezza della sala anche un giovane pittore locale, che si era già guadagnato fama di grande maestro: Tiziano Vecellio. Proprio nella Scoletta sono custoditi i suoi capolavori giovanili e sono evidenti le sue influenze anche nelle opere di altri pittori.
Tutto il complesso appartiene all'Arciconfraternita di Sant'Antonio.