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Aurelio e Ines Conci - Ercole e Gina Piana

Due famiglie per salvarne un'altra
Ultimo aggiornamento: 04/03/2021

 

La famiglia Ottolenghi, composta da Guido, la moglie Eva Olivetti, nata a Biella, e le loro figlie Renata di 14 anni e Lidia di 12, dopo l’occupazione tedesca dell’Italia, fuggì da Torino e trovò un primo rifugio nella zona di Champorcher, in provincia di Aosta. Il 3 dicembre 1943 i tedeschi misero in atto un rastrellamento dell’intera zona, mirato in particolare all’individuazione e all’arresto degli ebrei. Gli Ottolenghi riuscirono a lasciare il loro nascondiglio, ma erano braccati dalle milizie fasciste che cooperavano con i nazisti. Attraverso strade pericolose e innevate, percorsero una ventina di chilometri e giunsero nel paesino aostano di Bard. Stremati, bussarono alla porta di una casa, quella di Ercole Piana (nato a Crocemosso, Vercelli, il 29/10/1896) e di sua moglie Maria Luisa Sina, detta Gina (nata a Perosa Argentina, Torino, il 9/10/1897).

Nonostante il signor Piana fosse il podestà di Bard, carica istituzionale di nomina del partito fascista e paragonabile come funzioni a quella dell’attuale sindaco, non esitò ad accogliere e proteggere la famiglia Ottolenghi. Corrompendo con del denaro i fascisti che si recavano nella sua casa, riuscì a salvare i perseguitati dall’arresto e dalla deportazione.

Più tardi gli Ottolenghi raggiunsero in treno Milano, dove, con l’aiuto di un conoscente che lavorava nella fabbrica Olivetti, furono ricoverati in casa di un altro dipendente dello stabilimento, Aurelio Conci. Questi, in piena intesa con la moglie Ines, li nascose per tre giorni, preoccupandosi subito di cercare una persona fidata che potesse accompagnare gli Ottolenghi oltre il confine con la Svizzera. Trovate le guide, li scortò al confine dove aspettò che gli accompagnatori tornassero per assicurargli che erano ormai al sicuro in territorio elvetico. Solo allora diede loro il compenso pattuito. La casa di Aurelio Conci fu successivamente perquisita dalle SS tedesche, che non rinvenendo documenti o tracce del passaggio di ebrei, se ne andarono dopo aver arraffato i gioielli di Ines.

Il 10 agosto 1978 il Tribunale del Bene di Yad Vashem ha conferito alle due coppie, Ercole e Gina Piana, Aurelio e Ines Conci, il riconoscimento di Giusti tra le Nazioni. Ercole Piana è deceduto a Ivrea (Torino) l’anno successivo, il 18 novembre 1979, mentre sua moglie Gina è venuta a mancare a Hone (Aosta) l’11 febbraio 2000, all’età di 102 anni.

Nel 2012 Aurelio e Ines Conci ed Ercole e Gina Piana sono stati inseriti nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.

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