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Pierantonio Costa

Un console italiano contro il genocidio ruandese
Ultimo aggiornamento: 04/03/2021
Pierantonio Costa

Pierantonio Costa nasce il 7 maggio del 1939 a Mestre (Venezia) ed è il penultimo di sette fratelli.

Dopo aver studiato a Vicenza e a Verona, a soli quindici anni raggiunge il padre emigrato nello Zaire. Nel 1960 a Bukavu, in Congo, fa la prima esperienza di guerra africana e con alcuni suoi fratelli si prodiga per traghettare sull’altra sponda del lago Kivu gruppi di profughi congolesi.

Allo scoppio della rivoluzione mulelista capeggiata da Pierre Mulele (1964), decide di trasferirsi nel vicino Ruanda. Console onorario d’Italia a Kigali dal 1988 al 2004, Costa è anche un imprenditore di successo. Quando inizia il genocidio del 1994 ha infatti in attività ben quattro imprese.

Nei tre mesi del genocidio, dal 6 aprile al 21 luglio 1994, Costa porta in salvo dapprima gli italiani e gli occidentali, poi si stabilisce in Burundi, a casa del fratello, e da lì comincia una serie incessante di viaggi attraverso il Ruanda per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile. Costa usa i privilegi di cui gode, la rappresentanza diplomatica, la sua rete di conoscenze e il suo denaro per ottenere visti di uscita dal paese per tutti coloro che gli chiedono aiuto.

Aiutato dal figlio Olivier, Costa agisce di concerto con rappresentanti della Croce Rossa e di svariate Ong, e alla fine del genocidio avrà perso beni per oltre 3 milioni di dollari ma salvato quasi 2000 persone, tra cui 375 bambini di un campo di raccolta della Croce Rossa a Butare.

Nel maggio del 1994 viene nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e riceve anche la Medaglia d’Oro al Valore Civile con la seguente motivazione: «Console onorario in Ruanda, incurante dei rischi per la propria incolumità, si prodigava coraggiosamente per ricercare e porre in salvo i connazionali minacciati dalla violenza delle opposte fazioni. Con sprezzo del pericolo, nella infida situazione ambientale, non esitava a esporsi alla reazione dei belligeranti per proteggere la comunità italiana e favorirne l'evacuazione. Nobile esempio di grande altruismo e altissimo spirito di sacrificio. Ruanda, aprile 1994.» Inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova nel 2008, l’anno successivo gli è stato dedicato un albero anche nel Giardino dei Giusti di Milano.

Pierantonio Costa è mancato il primo gennaio del 2021.

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