NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE N. 18  - DICEMBRE 2007

INDICE

DATE DA RICORDARE

INFORMAZIONI DAL DIRETTIVO

Il tarlo della solitudine
Primo convegno 24 NOVEMBRE 2007 ASSISTENZA SUL TERRITORIO Teleadozione: dall’esperienza allo sviluppo
MISSIONE IN AFGHANISTAN

RINGRAZIAMENTI

 


DATE DA RICORDARE

Celebrazioni e avvenimenti in Ospedale in preparazione del Natale

 

Martedì 11 e Mercoledì 12 dicembre 2007: Mercatino di Natale

Come ogni anno il mercatino di Natale si terrà nella hall dell’Ospedale Civile.

Le volontarie sono a disposizione di chi desidera fare acquisti dalle h. 9.00 alle h.18.00

I manufatti sono un qualificato artigianato confezionato dalle volontarie del laboratorio e utili per i presenti natalizi.

                        …………………………………………..

Martedì 18 dicembre 2007. Visita del Vescovo

h. 17.00 Incontro con gli ammalati in reparto

h.19.00 Concelebrazione della S. Messa, presieduta da S. E. Mons. Antonio Matiazzo, per tutti gli ammalati, operatori sanitari, amministratori, tecnici e gruppi di volontariato che operano in Ospedale e accanto ai sofferenti.

 

Sabato 22 dicembre 2007: Ritiro spirituale in preparazione del Natale.

Sede: Religiosi Camilliani – Mottinello di Rossano Veneto  (vicino a Bassano del Grappa)

        Orario di massima

        h. 15.00 Partenza con le proprie macchine davanti alla Clinica Ostetrica

        h.16.00 Meditazione- Riflessione personale- Confessioni….

        h. 18.00 S. Messa

        h. 19.00 Cena (per chi la desidera, con prenotazione) – Scambio di auguri

Ritorno a Padova

 

Martedì 18 dicembre alle ore 17.00 incontro in Casa di Accoglienza Forcellini per lo scambio degli auguri di Natale.

Alle ore 19 ci trasferiamo nella cappella dell’Ospedale per la S. Messa di S. E. Mons. Antonio Matiazzo

 

Questi importanti incontri siano per noi motivo per pensare e riflettere sull’importanza del mistero dell’incarnazione: è questo il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi e agli altri!

Buon  Natale, Pace e salute a tutti,

Eugenio Sapori

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INFORMAZIONI DAL DIRETTIVO

Mercoledì 14 novembre presso il Centro Parrocchiale di San Camillo si sono riuniti in Assemblea Straordinaria i soci per l’elezione del Presidente, del Vice.Presidente e del Consiglio Direttivo per il triennio 2007 – 2010.

Prima di passare alle votazioni il Presidente ha relazionato all’assemblea l’andamento di questi ultimi tre anni, sottolineando gli aspetti positivi e quelli ancora da migliorare.

 Fra i presenti c’è chi è rimasto stupito di quanto sia stato realizzato in questi anni e come i volontari siano riusciti  a  portare a termine progetti importanti di sostegno.

Sappiamo che non è giusto gloriarsi, ma un po’ di autostima non può che fare bene!

Dopo la suddetta relazione si è passati all’ elezione del nuovo Direttivo che risulta così composto:

Presidente: Iginio Marcuzzi voti n. 63

Vicepresidente: Gabriele Pernigo voti n.63

 

Consiglieri:

Alfonsi Antonietta voti n. 42

Berti Celli Andreina voti n. 38

Canazza Chiara voti n. 52

Cardin Antonio voti n. 60

Faccioli Loretta voti n. 60

Frigo Marcella voti n. 48

Ravaioli Carubia Claudia voti n. 55

Padre Sapori Eugenio voti n. 62

Tardivo Cristina voti n. 54

 

Nel ringraziare i componenti del Direttivo uscente per il loro impegno dimostrato in questi ultimi tre anni, auguriamo ai nuovi eletti auguri di buon lavoro.

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Il tarlo della solitudine di Domenico Fantin

tratto dalla rivista Camilliana “ Missione Salute”

 

E’ uno dei paradossi di questa società: viviamo nell’era della tecnologia, della comunicazione globale, nell’era di internet che ci permette in un solo istante di metterci in contatto con chiunque in qualsiasi parte del Pianeta, eppure la nostra è un’epoca di solitudine, o meglio di nuove solitudini.

Per gran parte delle persone i mesi estivi sono tempo di vacanza, di riposo, di incontri. Ma non per tutti: parecchi, soprattutto anziani, non vanno in vacanza, restano a casa soli, a volte dimenticati, spesso in compagnia dei loro acciacchi. Questo fatto ci porta a riflettere seriamente sulla vecchiaia. Scriveva Cicerone: “Io individuo quattro motivi per cui la vecchiaia sembra triste: primo perché allontana dall’attività, secondo perché indebolisce il corpo, terzo perché nega quasi tutti i piaceri, quarto perché non dista molto dalla morte”.

Anziani e passato

A questo giudizio di Cicerone si potrebbe aggiungere un altro che rende penoso questo tempo, ed è il seguente: l’era della tecnica ha reso superato l’adagio che legava vecchiaia a sapienza e vedeva nell’anziano il deposito di una memoria, di un’esperienza che lo rendeva elemento fondamentale nel gruppo sociale.

Il contesto odierno che esalta la produttività, l’efficienza, la funzionalità, rischia invece di emarginare l’anziano rendendolo inutile e spesso di peso agli altri, oltre che ai familiari e a se stesso. Così la vecchiaia pare sempre più diventare un passaggio faticoso da una condizione di prestigio, definita un tempo dal  lavoro e dal ruolo sociale, a una sorta di zona morta, per quanto da diversificarsi a seconda delle situazioni di salute fisica e mentale in cui vengono a trovarsi le persone.

Anziani e presente

“Gli anziani, senza amore,muoiono”.

E’ vero. Lo è anche per noi; se non sentiamo di contare per qualcuno, di essere parte viva di un gruppo o di una comunità, la vita che resta da vivere diventa meno vita, meno umana e meno attraente. Se manca l’amore, la vita di tutti è vissuta  con molta fatica, con tanta sofferenza inutile in più.

Questa “età in più” da vivere, nonostante sia una grande conquista della società, paradossalmente può diventare un tempo del quale non si sa cosa fare, anche se si riconosce che può essere una benedizione. C’è molta “vita” da vivere anche quando si riducono alcune capacità, perché le limitazioni fisiche possono essere occasioni per riaffermare la cultura delle “relazioni umane” sulla cultura della “fretta”. La stessa dipendenza dagli altri può essere vissuta come la riscoperta di una condizione che maggiormente affratella.

Tempo di grazia

Se “la vecchiaia è uno stadio dell’esistenza che non tutti arrivano a conoscere”, per moti tuttavia è un tempo da sfruttare a pieno titolo, la fase di un cammino che si offre come possibilità straordinaria di vivere non per dovere ma per grazia.

Tempo di grazia, dunque, dono da accogliere con gratitudine. Perché nella vecchiaia si diventa più sensibili e attenti agli altri, alla dimensione relazionale, ai gesti di amicizia. La vecchiaia è inoltre la grande occasione per arrivare a dire grazie al passato e sì al futuro e compiere un’operazione spirituale veramente essenziale.

                               

                                Domenico Fantin

 

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Questo articolo è il preludio al nostro:

 

 Primo convegno 24 NOVEMBRE 2007

 ASSISTENZA SUL TERRITORIO

 Teleadozione: dall’esperienza allo sviluppo

 

Questa mattina si è svolto, nella Sala Congressi della Croce Verde, il nostro primo Convegno. L’idea di riunire più associazioni in un Congresso è nata dal presidente Marcuzzi per meglio conoscere le realtà locali di volontariato e ha trovato nel C.S.V. un convinto sostenitore.

Come già sapete il Centro Servizi del Volontariato di Padova con il patrocinio del Comune e dell’Asl n. 16 ci ha sostenuto moralmente ed economicamente nel progetto da noi intrappreso in questi ultimi due anni. Esso è rivolto all’assistenza a domicilio degli anziani soli, parzialmente o temporaneamente non autosufficienti, dopo  dimissione dagli

Ospedali.

Hanno partecipato AVO, CEAV, ANTEAS – Padova, AUSER, Anziani a casa propria, Centro d’Ascolto Padova Nord e le Ulss 15 e16  portando le loro esperienze e spiegando qual è il loro campo d’azione. Tutti hanno come finalità l’aiuto del prossimo: chi è presente in ospedale, chi a domicilio, chi ha uno sguardo d’attenzione alle donne sole ed anziane ecc…..

Dalle riflessioni è scaturito che, poiché l’uomo vive anche oltre i novant’anni, è un dovere della società, delle istituzioni e della politica  aiutarlo affinché dai 75 anni in poi la sua vita sia ancora soddisfacente.

Da questo Congresso è uscita forte la convinzione e la volontà di “mettersi in rete”, cioè comporre un puzzle i cui pezzi sono le associazioni, prendendo il meglio di ognuna e cercando di unire le esperienze comuni. Tutto questo perché l’obiettivo comune è rivolto all’assistenza della persona. Per ottenere questa sinergia che ha lo scopo anche di evitare gli sprechi economici ed umani bisogna che ci conosciamo, che ci  accettiamo, che ci rispettiamo e ,da ultimo, che ci formiamo insieme.

 In poche parole ci vuole umiltà , metterci spesso a tavolino e analizzare i carismi di ogni associazione e permettere che il servizio ai bisognosi venga fatto, non importa da quale associazione, ma dalle persone.

Il Centro Servizi del Volontariato si è assunto l’impegno di coordinare questi incontri futuri affinché prossimamente il volontariato abbia una sola lingua riconosciuta , parlata e capita da tutti.

                Claudia

 

 

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 MISSIONE IN AFGHANISTAN

 

….Aspettavamo anche un bambino con ferite d’arma da fuoco, ma qui non è mai arrivato. Troppo rischioso recuperarlo con afgani armati di RPG 7 pronti  far fuoco sull’elicottero. A quest’ora il bimbo sarà morto, per la stupida e immensa crudeltà di chi non esita a usare un bazooka contro un’eliambulanza. No, non ho più dubbi, non mi sembrerà mai più un gioco tutto questo. Qui fuori la gente muore davvero, e muore tutti i santi giorni……

…….”In Afghanistan può essere letale anche solo giocare nel cortile di casa. Stamattina, un bambino qui vicino ha trovato un pezzo di ferro, ci si è messo ingenuamente a giocare e ha lasciato due dita di una mano ed entrambi gli occhi. Così ci dicono i parenti che lo hanno portato da noi. Mi vengono in mente tutti quei diabolici ordigni a forma di giocattoli che hanno seminato in questo Paese: piccole mine a forma di penne, o farfalla, che attirano i più piccoli e poi li mutilano per sempre. Il padre di questo bambino non voleva  nemmeno che lo curassimo. Quando gli hanno detto che suo figlio sarebbe rimasto cieco, ha alzato le spalle. Non sapeva nemmeno l’età di suo figlio. “Nessuno sa l’età dei bambini, in Afghanistan, mi ha detto l’interprete, “perché nessuno conta gli anni. They just grow up, crescono e basta.”…….

Quanto sopra è riportato dal libro scritto da Edoardo Crainz: Missione in Afghanistan, edizione Mursia. Di Edo  abbiamo parlato nel notiziario n. 8  dicembre 2004, l’articolo era intitolato Da Loreto all’Afghanistan: l’esperienza di un medico Unitalsiano.

Era l’esperienza del giovane nipote della nostra socia e allora presidente della San Vincenzo Ospedaliera Antonietta Galimberti.

Era la testimonianza di amore verso il prossimo di un giovane medico. La nonna Antonietta , che molti di noi conosce e ammira per la suo impegno in ospedale e tra i bisognosi, era ben orgogliosa di suo nipote e lo è ancora di più ora dopo che Edo ha pubblicato la testimonianza della sua missione in Afghanistan come soldato militare speciale.

Antonietta mi ha regalato il libro e io lo metto a disposizione di tutti coloro lo volessero leggere. Due anni fa abbiamo ospitato una famiglia afghana bisognosa di cure mediche, credo sia interessante leggere qualche cosa del loro quotidiano.

               

                Claudia

 

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RINGRAZIAMENTI

 

Desideriamo ringraziare tutti coloro che con il loro  contributo economico ci hanno permesso di realizzare i progetti di sostegno programmati

 

- Piccole donazioni private

 - Fondazione Banca Antonveneta –Padova.

Come è noto la nostra Associazione si è impegnata a fornire alla Casa Bambino di Padova, che ospita giovani mamme sole e in difficoltà, una persona per la sorveglianza notturna e per il collegamento ad eventuali servizi di emergenza. Il Costo annuo di tale persona ammonta ad € 4.500 e ci è stato integralmente coperto per quest’anno dal contributo della Fondazione Banca Antonveneta ,che ringraziamo per la particolare sensibilità.

- Banca d’Italia . Padova

A seguito  nostra richiesta del marzo scorso, la Banca d’Italia di Padova ci ha destinato la somma di € 400 quale contributo per l’acquisto di un materasso medico sanitario.

 

“Dobbiamo allargare il cerchio del nostro amore affinché abbracci l’intero villaggio.

Il villaggio deve a sua volta abbracciare la provincia e così via,

affinché la sfera del nostro amore non confini con il mondo”

 Mahatma Gandhi

 

BUON NATALE

 

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