NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE

N. 19  - MARZO 2008

INDICE

DATE DA RICORDARE

INFORMAZIONI IMPORTANTI

Caro P. Eugenio,

NOI E L’OSPEDALE

DUE FIOCCHI AZZURRI IN VIA LOVARINI

DEDICATO A VITTORIA VENTURA

GRAZIE! 

LA NOSTRA POSTA

CHIUSURA DEL CONCILIO VATICANO II - MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PAOLO VI ALLE DONNE
 


DATE DA DICORDARE

APPUNTAMENTI PER LA PREPARAZIONE ALLA SANTA PASQUA.

 

Sabato, 15 marzo. Ritiro pasquale a Mottinello di Rossano Veneto (VI). Pomeriggio. Alle ore 14.00 partenza di fronte alla Clinica Ostetrica. Per prenotazioni: tel. 049.821.2691 (Alloggio Padri Camilliani - Ospedale).

 

Martedì, 18 marzo: Visita in Ospedale del vescovo Mons. Antonio Mattiazzo che presiede la celebrazione della Messa nella Cappella del Monoblocco alle ore 19.00. Sono invitati ammalati, operatori sanitari e tutti i volontari che offrono la loro disponibilità a servizio del malato.

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 INFORMAZIONI IMPORTANTI

 

Martedì 18 marzo dalle ore 9,00 alle ore 18,00: Mercatino di Pasqua nella hall dell’ospedale Sant’Antonio.

 

Giovedì 17 Aprile alle ore 15,3 convocazione dell’Assemblea ordinaria dei soci per approvare il Bilancio Consuntivo del 2007 e Preventivo del 2008.

  

Anche quest’anno Vi chiediamo di destinare il 5 per mille dell’IRPEF

-         firmando nel quadro dedicato alle organizzazioni non lucrative ONLUS

-         riportando, sotto la tua firma, il codice fiscale dell’Associazione 92119670286

Il tuo sostegno sarà utilizzato nel 2008 per:

-         recupero spese gestione casa di accoglienza a favore dei più bisognosi

-         assistenza sul territorio alle persone in difficoltà

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Padova, 22 gennaio,2008

Caro P. Eugenio,

Ti scrivo questa lettera perché sono molte le emozioni che ho provato quest’anno per Natale, nel periodo che dovrebbe essere il più sereno e felice.

Ho vissuto un’esperienza molto forte e piena di sofferenza. Ho assistito all’agonia di un giovane a me caro come un figlio. Ne voglio parlare perché per me è come farlo rivivere. Sono rimasta vicina a lui e alla sua famiglia nelle sue ultime ore.

Non è la prima volta che accompagno un morente nel suo ultimo cammino, l’ho fatto con il mio papà e con mio suocero, ma è la prima volta che assisto un giovane di 34 anni.

Quanti sono stati gli interrogativi che mi sono posta in quelle ore e quanta voglia di piangere!

Ho purtroppo fatto esperienza della solitudine in cui era lasciato, da parte del personale medico, dell’impotenza di quella mamma e della sua compagna di vita che non volevano arrendersi all’evidenza della futura perdita e non si decidevano a …. lasciarlo andare.

La mamma gli teneva la mano e gli parlava, ma lui che voleva vivere e non voleva vedere soffrire i suoi cari era solo con se stesso in pre-coma. I medici, sapendo che tutte le azioni invasive sarebbero state accanimento terapeutico, erano poco visibili, mentre i congiunti, in un primo tempo, le avrebbero volute, poi avrebbero apprezzato il loro interessamento con azioni anche semplici.

L’unica consolazione è stata la presenza del sacerdote camilliano che ascoltando la disperazione della madre le ha dato conforto e ha dato serenità al giovane morente accompagnandolo fra le braccia di Dio.

Tanti sono stati i sentimenti che hanno riempito il mio cuore constatando tanta solitudine; ho pensato più volte alla medicina palliativa che accompagna il malato alla fine e sostiene il congiunto in questo tragico cammino e mi sono accorta di essere veramente ignorante sull’argomento.

Ecco perché mi rivolgo a Te, per avere conforto e spiegazioni.

Grazie,

Claudia

 

Carissima Claudia,

grazie per la descrizione di questo caso con le tante domande che sorgono in simili esperienze. Devo dire subito che non mi è possibile rispondere a tutti gli interrogativi, ma devo circoscrivere la mia risposta almeno con qualche elemento essenziale per questi casi.

La XVI Giornata mondiale del malato appena celebrata, ci ha offerto un tema quanto mai interessante e, per certi motivi, inaspettato: La famiglia nella malattia. Il documento affronta diversi argomenti, fra cui le situazioni di morte e di lutto.

Di fronte a tale evento, che – prima o dopo – giungerà per ognuno e per tutti, si è sempre “impreparati” anche a causa delle rimozioni che vengono dalla società attuale dove la morte è quasi boicottata: difficilmente se ne parla, anche se poi nei film, nelle cronache di giornali e TV assistiamo ad un quotidiano riprendere certe scene che “fanno spettacolo”, portando sempre alla stessa conclusione: “Tanto non toccherà a me”. È importante allora che nel caso come quello descritto, il cristiano sia presente e sappia essere una persona ‘positiva’ non nel senso di “dire tante e belle parole”, ma si faccia portatore di sentimenti che vengono da una vita vissuta in profonda umanità e nella grazia dello Spirito Santo. La Chiesa accompagna anche queste situazioni con preghiere che siano veramente di conforto sia al morente, come pure alla sua famiglia. In definitiva, per mezzo della fede, sappiamo di essere chiamati ad un destino di vita, cioè la risurrezione, anticipata da Cristo nella solenne Veglia Pasquale durante la quale la Chiesa celebra la vita e la vittoria sulla morte. È altrettanto vero che come cristiani dovremmo pensare di più – meglio se ogni giorno – alla risurrezione: forse lo faremmo più volentieri se fossimo veramente convinti di “essere attesi” da quel Dio che è Amore ed entra a pieno titolo nella nostra storia.

Con un caro saluto a tutti gli Amici di San Camillo.

p. Eugenio Sapori m.i.

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Lutto in famiglia.

Padre Ernesto Nidini (1937-2008).

Muore inaspettatamente la sera del 12 febbraio 2008 in ospedale, per una complicazione cardiaca a seguito d’un intervento chirurgico. Dopo molti anni di missione in India, Thailandia e Filippine, a fine 2004 rientra definitivamente in Italia: dal 2 ottobre 2007 era cappellano a Padova;

Il curriculum vitae di P. Ernesto è piuttosto eloquente nel documentare lo spessore di questo religioso camilliano, che era molto affezionato all’Ordine e ha dato prova di grande disponibilità. Amava la vita ed intendeva vivere in pienezza la consacrazione religiosa, con spirito di sacrificio e con l’entusiasmo per il mondo missionario. Molti hanno potuto apprezzare le sue doti di bontà, il carattere mite e accogliente, che sapeva ricercare l’armonia fra le proprie idee e quelle degli altri. Convinto della validità della neonata Famiglia camilliana laica, ha dedicato tempo ed energie affinché lo spirito di San Camillo potesse fermentare come lievito di carità nelle coscienze dei laici. Preghiamo per Lui. Riposi in pace.

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NOI E L’OSPEDALE

 

La nostra presenza in ospedale è storia di vecchia data. Marcello, Franco, Adone, Francesca sono i primi volontari, e non unici, che, guidati dai padri camilliani, hanno dato la loro disponibilità giornaliera ad assistere gli ammalati. Chi non conosce, anche solo per nome, la sempre disponibile Francesca e il caro Marcello? Sono presenti non solo per la nostra associazione, ma collaborano anche con l’Avo e soprattutto con i sacerdoti camilliani. Molti di loro animano, in ospedale, le funzioni domenicali e, fino a quando è stato possibile sotto la guida di Franco Attilio, hanno preparato nella hall il presepe natalizio.

Il 14 aprile 2007 il nostro presidente ha firmato una convenzione con l’ospedale che riconosce e accetta la nostra collaborazione, assieme all’AVO e alla CEAV, nei vari reparti.

Un primo punto di questa convenzione riconosce che la nostra Associazione non ha fini di lucro e che persegue le finalità di :

…..“promuovere, coordinare e gestire iniziative sociali e asssistenziali a favore della collettività, in particolare iniziative conformi alla spiritualità camilliana di assistenza, morale e materiale agli ammalati, ricoverati nelle strutture ospedaliere residenziali o a domicilio, che si trovino in situazioni di disagio nonché attività ad esse complementari o connesse;

- che alla luce della vigente normativa si rende necessario regolare i reciproci rapporti di collaborazione nonché le modalità di svolgimento delle attività di volontariato…..”

Questa collaborazione avviene soprattutto in pediatria dove siamo chiamati a fare “le zie” di tanti bimbi ammalati. I nostri turni sono spesso programmati per permettere alle mamme di assentarsi per motivi di lavoro o per tornare in famiglia dove altri figli le attendono.

Siamo inoltre chiamati ad aiutare il personale ospedaliero anche al nido. Qui si trovano i bimbi nati sani, ma non riconosciuti dai genitori. Per loro è raccomandata una nostra presenza materna, ma molto discreta. A questi neonati il comune dà un cognome e inizia la pratica di affido che si trasformerà in breve tempo in adozione. Il nostro intervento dura circa 20 giorni, quanto serve per trovare la coppia idonea ad accoglierli come veri genitori e finalmente dare loro il cognome e l’amore di cui hanno bisogno.

 

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DUE FIOCCHI AZZURRI IN VIA LOVARINI

 

Una bella notizia! Venerdì 18 gennaio la nostra ospite di via Lovarini ha partorito due gemellini: Enzo e Giovanni. I due genitori, ambedue medici del CUAMM in Angola, hanno altri due bambini di cinque e tre anni e sono al massimo della gioia per l’arrivo di “due doni del cielo”.

Il mini di via Lovarini sembra in questi giorni una nursery: pappe, biberon, giocattoli, pannolini stesi….inoltre la mamma, per fare sentire a proprio agio i due bambini più grandi, ha ricoperto le pareti di tessuti africani dai colori allegri e sgargianti, creando così un pezzetto della terra che li ospita.

La famiglia se ne tornerà presto in Africa; i genitori riprenderanno la loro attività in un ospedale del nord Angola. A loro l’augurio di veder crescere sani i loro figli e di poter aiutare i bambini più sfortunati di quel Paese.

 

 

Sempre da via Lovarini arriva una bella notizia. Al nostro ultimo ospite, Sig. Pepe, è stato trapiantato il fegato e l’intervento ha dato gli esiti sperati. Cosa c’è di nuovo in quanto è accaduto? Il Sig. Pepe è stato nostro ospite per parecchi mesi già l’anno scorso fino a quando, scoraggiato per la lunga attesa, ha preferito tornare a casa in attesa della chiamata urgente. Due giorni dopo l’intervento ci ha chiamati telefonicamente e con la voce rotta dall’emozione ci ha informati che l’intervento era riuscito al meglio. Al suo ritorno nel nostro piccolo appartamento troverà una sorpresa: la figlia con tutta la sua esuberanza ha tinteggiato le pareti della casa dando un tocco di allegria.

Non possiamo che dirle grazie di cuore, per aver abbellito, in forma gratuita, la casa e  ricreato un ambiente che certamente prima era troppo serio.

 

                                                                                  Marcella

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DEDICATO A VITTORIA VENTURA

 

Vittoria , chiamata da tutti Marcella era nostra teleadottata, da me seguita in questi ultimi anni.

Il 4 gennaio a 92 anni appena compiuti, è mancata. Era una nonnina sempre allegra, forte come le donne del suo tempo;  indaffarata sempre con il cucito o con le sue belle parrucche che amava confezionare avendo avuto da giovane un salone a Jesolo.

Abitava nel mio condominio ed era un po’ il nostro guardiano. Amava fare le pulizie condominiali, stendere con generosità la cera nei pianerottoli e sulle scale…..Quanti scivoloni!

Ogni mattino alle 6 era in terrazza ad attendermi per il saluto giornaliero, per le raccomandazioni tipiche di una mamma e lì la trovavo al mio rientro la sera, pronta per un gelato o una risata. Quanti bei ricordi!

Purtroppo negli ultimi mesi in lei qualcosa si è rotto e dopo più ricoveri in ospedale fu portata alla Mandria.

Il distacco da me e da nonna Marta, sua cara amica e nostra  teleadottata , fu per lei un gran dolore. Un ultimo trasferimento in una casa di ricovero per anziani le ha procurato forse un gran dolore. Non poteva più veder le “ sue tate” e si è lasciata andare.

Ciao nonna Marcella, sarai sempre nei miei ricordi.

Rosy

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GRAZIE!                     

 

Dall’anno scorso, ogni mese, il cellulare che usiamo per le comunicazioni telefoniche ospedaliere riceve una ricarica di 10,00 €. Inizialmente credevamo fosse un errore, ora pensiamo che ci sia un benefattore che vuole rimanere anonimo. Rispettiamo il suo desiderio, ma speriamo gli giunga la nostra riconoscenza.

 

Padre Amelio, nel suo ultimo soggiorno a Padova, ci ha ringraziato per averlo sostenuto nella sua missione. L’anno scorso infatti, in occasione di un nostro mercatino, abbiamo raccolto fondi che ci hanno permesso di comperargli strumenti da usare nei suoi interventi chirurgici.

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LA NOSTRA POSTA

                                                                                              Padova, 28 dicembre 2007

 

Non ho tante parole. Vi vorrei dire tutto, ma non ci riesco. Vi dico “grazie” di cuore per la vostra grande partecipazione. Manuele ci ha lasciato con il sorriso di sempre e felice di vedervi tutti intorno a lui.

Grazie!

                                                                       Roberta Dan e famiglia

                                                                                  

 

Gli amici di Manuele hanno raccolto offerte per la nostra Casa d’Accoglienza.

 

Cari Roberta e famiglia, lo spirito camilliano ci ha guidato e sostenuto nei momenti tristi vissuti per la morte di Manuele. Egli ha lottato contro la sua tremenda malattia; voleva vivere e non voleva vedere soffrire i suoi cari. Credeva nei medici e dava a loro tutta la fiducia. Purtroppo non ce l’ha fatta, ma c’è stato ugualmente un miracolo: ha saputo unire tanti amici nella preghiera e ha insegnato a tutti come affrontare, con riservatezza e dignità, la malattia e la morte.

Claudia

 

                                                                                             

 

Maddaloni, (Ce)16/12/2007

 

Auguriamo tantissima pace e felicità.

Ringraziamo sempre per quello che avete fatto per noi.

Antonio gode di ottima salute, ormai è diventato un giovanotto, frequenta il primo liceo.

Grazie

Famiglia Cerreto

 

Antonio e la sua famiglia hanno vissuto presso la nostra casa di Via Tre Garofani già quattro anni fa.

Siamo felici di avere sue buone notizie e di averlo aiutato offrendo la nostra accoglienza quando ne aveva più bisogno.

 

 

Padre Amelio, nel suo ultimo soggiorno a Padova, ci ha ringraziato per averlo sostenuto nella sua missione. L’anno scorso infatti, in occasione di un nostro mercatino, abbiamo raccolto fondi che ci hanno permesso di comperargli strumenti da usare nei suoi interventi chirurgici.

                                                                                 

Claudia

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CHIUSURA DEL CONCILIO VATICANO II

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PAOLO VI ALLE DONNE

 

1 Ed ora è a voi che ci rivolgiamo, donne di ogni condizione, figlie, spose, madri e vedove; anche a voi, vergini consacrate e donne nubili: voi siete la metà dell’immensa famiglia umana!

2 La Chiesa è fiera, voi lo sapete, d’aver esaltato e liberato la donna, d’aver fatto risplendere nel corso dei secoli, nella diversità dei caratteri, la sua uguaglianza sostanziale con l’uomo.

3 Ma viene l’ora, l’ora è venuta, in cui la vocazione della donna si completa in pienezza, l’ora in cui la donna acquista nella società un’influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto.

4 È per questo, in questo momento nel quale l’umanità sperimenta una così profonda trasformazione, che le donne imbevute dello spirito del Vangelo possono tanto per aiutare l’umanità a non decadere.

5 Voi donne avete sempre in dote la custodia del focolare, l’amore delle origini, il senso delle culle. Voi siete presenti al mistero della vita che comincia. Voi consolate nel distacco della morte. La nostra tecnica rischia di diventare disumana. Riconciliate gli uomini con la vita. E soprattutto vegliate, ve ne supplichiamo, sull’avvenire della nostra specie. Trattenete la mano dell’uomo che, in un momento di follia, tentasse di distruggere la civiltà umana.

6 Spose, madri di famiglia, prime educatrici del genere umano nel segreto dei focolari, trasmettete ai vostri figli e alle vostre figlie le tradizioni dei vostri padri, nello stesso tempo che li preparate all’imprevedibile futuro. Ricordate sempre che attraverso i suoi figli una madre appartiene a quell’avvenire che lei forse non vedrà.

7 Ed anche voi, donne nubili, sappiate di poter compiere tutta la vostra vocazione di dedizione. La società vi chiama da ogni parte. E le stesse famiglie non possono vivere senza il soccorso di coloro che non hanno famiglia.

8 Voi soprattutto, vergini consacrate, in un mondo dove l’egoismo e la ricerca del piacere vorrebbero dettare legge, siate le custodi della purezza, del disinteresse, della pietà. Gesù, che ha conferito all’amore coniugale tutta la sua pienezza, ha anche esaltato la rinuncia a questo amore umano, quando è fatta per l’Amore infinito e per il servizio di tutti.

9 Donne nella prova, infine, voi che state ritte sotto la croce ad immagine di Maria, voi che tanto spesso nella storia avete dato agli uomini la forza di lottare fino alla fine, di testimoniare fino al martirio, aiutateli ancora una volta a ritrovare l’audacia delle grandi imprese, unitamente alla pazienza e al senso delle umili origini.

10 O voi donne, che sapete rendere la verità dolce, tenera, accessibile, impegnatevi a far penetrare lo spirito di questo Concilio nelle istituzioni, nelle scuole, nei focolari, nella vita di ogni giorno.

11 Donne di tutto l’universo, cristiane o non credenti, a cui è affidata la vita in questo momento così grave della storia, spetta a voi salvare la pace del mondo!

8 dicembre 1965

 

Dal sito internet del Vaticano:

http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651208_epilogo-concilio-donne_it.html

 

 

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BUONA PASQUA

A TUTTI

 

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