NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE

N. 21  - DICEMBRE 2008

INDICE

Date da ricordare

Progetto “Banco Alimentare” degli amici di San Camillo

Per ricordare Luigina

Un simpatico avvenimento di successo

LA NOSTRA POSTA


Date da ricordare

 

Martedì 9 / mercoledì 10 dicembre presso la hall dell’ospedale civile dalle ore 9.00 alle ore 18.00

 

Mercatino di Natale

 

Il Laboratorio “fantasia e allegria” ringrazia tutti coloro che vorranno fare, in questa occasione, i loro acquisti natalizi.

 

 

Lunedì 15 dicembre in sala laboratorio (patronato) di Via Verci con la presenza del nostro padre spirituale Eugenio Sapori

 

Scambio di auguri per il Santo Natale

 

 

Martedì 16 dicembre

 

Visita del Vescovo S. E. Mons. Antonio Mattiazzo

 

h. 17.00 Incontro del Vescovo con gli ammalati in alcuni reparti.

h.19.00 Concelebrazione della Santa Messa, presieduta da S.E. Mons. Antonio Mattiazzo, per tutti gli ammalati, operatori sanitari, amministratori, tecnici e gruppi di volontariato che operano in Ospedale e accanto ai sofferenti.

 

A tutti i soci un sincero augurio di Buon Natale e un Felice anno nuovo con tanta  pace nei cuori.

 

 

Buon Natale

e Felice Anno nuovo

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Progetto “Banco Alimentare” degli amici di San Camillo

 

La soglia di povertà e i nuovi poveri

 

Per il 2006 la “soglia di povertà”, cioè la spesa mensile per consumi della famiglia al di sotto della quale un nucleo viene definito povero, è stata fissata dall’Istat in base all’indagine sui consumi a 970,00 € per un a famiglia di due persone (si tratta della cifra equivalente alla spesa pro-capite). Per una persona sola la soglia di povertà si attesta a 580,00 € di spesa mensile, per una famiglia di quattro a 1580,00 €.

In Italia nel 2006 erano 2.623.000 le famiglie in stato di povertà, corrispondenti a 7.537.000 persone, il 12,9 % della popolazione (fonte Istat).

Meno di 4 famiglie italiane su 10 (il 38,2%) riesce ad arrivare alla fine del mese. E’ quanto segnala il rapporto Italia 2008 dell’Eurispes.

Pensionati con pensione sociale, giovani con lavori saltuari, precari e sottopagati, famiglie numerose e monoreddito sono i nuovi poveri. Sono i poveri della porta accanto, invisibili che spesso non sanno nemmeno chiedere l’aiuto che è loro umanamente e cristianamente dovuto.

Basta essere più accorti e vedere come la pratica di andare nei cassonetti della spazzatura è ormai pratica diffusa tra poveri e senza fissa dimora. Ma ci sono anche molti anziani, che spesso cercano scarti di cibo per cercare di sopravvivere in qualche modo.

Qualche sindaco italiano soffre e ritiene che questa ricerca nei cassonetti vada a scapito del decoro della città, per questo stanno cercando misure che vieti di rovistare nei cassonetti.

Fortunatamente sono molte le proteste e in molti sorge spontaneo il desiderio di trovare almeno il modo di offrire da mangiare a chi non ne ha.

 

La fine dello spreco: la legge del “Buon Samaritano”

 Mentre ci sono sempre più famiglie e persone sole che non riescono a “tirare le fine del mese”, fino a pochi anni fa diverse tonnellate di alimenti pronti al consumo finivano ogni anno gettati in pattumiera senza che fosse possibile un loro riutilizzo.

Prodotti scartati o invenduti dai grandi supermercati non potevano essere distribuiti agli indigenti a causa di impedimenti burocratici. La legge del “Buon Samaritano” (approvata il 16/07/2003) ha origine quindi dalla necessità di ridare valore al cibo che veniva gettato e di facilitare l’attività delle organizzazioni che distribuiscono viveri e generi alimentari ai bisognosi. La legge equipara le organizzazioni di volontariato riconosciute come ONLUS al “consumatore finale” e rende così possibile il reperimento dei prodotti alimentari e la loro distribuzione ai bisognosi.

                                                                                                      

Le iniziative attuali e il progetto di aiuti alimentari dell’Associazione Amici di San Camillo

Imprese, distribuzione, associazioni e mondo del volontariato contano esperienze e progetti diversi per promuovere il diritto all’alimentazione. COOP ad esempio è attiva con il Progetto nazionale “Buon Fine” che recupera e ridistribuisce gli alimenti invenduti: nel 2006 sono state donate circa 800 tonnellate di merce alimentare. Il Banco Alimentare (iniziativa della Società delle Opere) collabora con le aziende di produzione agro-alimentare e con le catene della grande distribuzione e raccoglie i prodotti alimentari che non possono essere venduti per ragioni commerciali (per errato confezionamento, stagionalità della vendita, aggiornamento nella confezione) ma sono perfettamente commestibili. La Caritas agisce con aiuti alimentari distribuiti in modo diretto o indiretto, a homeless e persone senza dimora, a stranieri singoli senza famiglia, a famiglie italiane che risultano in crescente aumento, rappresentate sia da casi cronicizzati sia da “nuovi poveri”.

 

L’Associazione Amici di San Camillo vuole diventare parte attiva nell’aiutare gli indigenti, perciò quest’anno è stato avviato un progetto di aiuti alimentari che abbiamo chiamato “Banco Alimentare”.

La nostra Associazione ha già una tradizione di distribuzione di aiuti alimentari a famiglie bisognose: Infatti da diversi anni riceviamo dalla Croce Rossa di Padova, due o tre volte l’anno, degli aiuti alimentari che poi distribuiamo tramite alcuni volontari a qualche decina di persone indigenti.

Questa attività è stata finora limitata a causa della poca disponibilità degli aiuti che hanno permesso di alleviare saltuariamente le necessità di pochi. Grazie alla nuova legislazione è diventato possibile aumentare l’approvvigionamento di alimenti ricorrendo, per esempio alle catene dei supermercati e al Banco Alimentare del Veneto ONLUS di Verona al quale abbiamo già fatto richiesta di entrare nell’elenco delle Associazioni alle quali forniscono aiuti alimentari.

I prossimi passi consistono nel dotarci di un magazzino per depositare gli alimenti e trovare nuovi volontari disposti a impegnare nel progetto poche ore al mese per individuare ed assistere, su base regolare, un maggior numero di indigenti. Si tratta di passare da un’assistenza saltuaria a un supporto regolare e significativo che aiuti concretamente gli indigeti procurando loro il necessario alimento a cui tutti hanno diritto in quanto esseri umani! Teniamo presente che l’aiuto alimentare rappresenta anche un mezzo per accedere alle famiglie povere aprendo quindi, di concerto con le strutture pubbliche,all’intervento sociale e al processo di emancipazione della povertà.

Contiamo sulla sensibilità di che ci legge affinché si formi un corposo gruppo di volontari che interagisca e non permetta che alcuno sia ridotto a fare la spesa nei cassonetti.

 

                                                                                                          Vittorio Galassi

 

Una decina di anni fa avevamo una formula di aiuto alimentare molto valida. La Signora Gabriella Lombardi, Presidente dell’Associazione “I talenti”, ci recapitava ogni sabato pomeriggio delle cassette di frutta e verdura provenienti dal mercato ortofrutticolo. Il trasportatore le disponeva nel cortile della Casa di Accoglienza di via Forcellini e le nostre volontarie, capeggiate da Marcella Frigo, si impegnavano a trasportarle in casa, selezionare e scartare ciò che non era più tanto fresco per passare poi alla distribuzione. Questo avveniva con ogni clima (caldo e freddo), quindi troppo gravoso. Pur essendo numerose le persone che ricevevano gli aiuti alimentari abbiamo dovuto sospendere questa attività e rinunciare a tanto ben di Dio.

Il nostro proposito è di riprendere la distribuzione solo nel caso in cui un nutrito gruppo di volontari si presterà a fare dei turni per selezionare e distribuire gli alimenti ai bisognosi.

Occorre inoltre trovare un locale che ci permetta di ricevere le cassette della frutta e verdura, da adibire nello stesso tempo a sede del nostro banco alimentare, che, come descritto da Vittorio Galassi, sarà operativo con il nuovo anno..

Facciamo un appello a chi in quartiere San Camillo o Forcellini abbia una cantina, soffitta o garage liberi da destinare a questo progetto. L’impegno dell’associazione sarà quello di attrezzarlo con scaffalature e di un frigorifero per gli alimenti da conservare. Logicamente l’associazione si impegna a sostenere le spese inerenti all’attività.

Questo progetto dovrebbe portare tutti a farsi delle domande e…. di conseguenza darci delle risposte sincere.

 

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Per ricordare Luigina

 

Il 12 Luglio è mancata Luigina Masiero dopo anni di grandi sofferenze nel corpo e nell’animo, 100 giorni esatti dopo la scomparsa di mamma Adele, probabilmente sua àncora alla vita.

Oltre trent’anni fa, Luigina aveva cominciato a manifestare i preoccupanti sintomi di una malattia degenerativa del sistema muscolare e nervoso, con ogni probabilità, conseguenza di una fuga di radiazioni nell’ambiente di lavoro. Nonostante una prolungata battaglia legale Luigina non ha mai visto riconosciuta la sua invalidità per motivi di servizio e questo è stato per lei motivo di grande sofferenza psicologica. Fino ad alcuni anni fa la si poteva ancora incontrare nei pressi di casa: procedeva assai lentamente e faticosamente appoggiata a due stampelle rosse. Ogni passo era meditato e calibrato, accompagnato da uno sforzo che traspariva dai tratti del viso. Un movimento brusco poteva essere fonte di grande dolore, se non, addirittura, di fratture spontanee. “Sono fatta di vetro” ripeteva spesso.

Si può ben immaginare le devastanti conseguenze sul suo fisico, e non solo, di una rovinosa caduta causata da uno scippo violento. A distanza di molti anni, ricordava ancora con estrema indignazione quell’episodio.

Luigina era lucidamente consapevole dell’evoluzione della sua malattia.   

Sapeva che avrebbe potuto reggersi in piedi finché avesse avuto sufficiente forza nelle braccia per sostenersi alle stampelle, poi, avrebbe dovuto rassegnarsi alla sedia a rotelle. Questo è successo circa un anno e mezzo fa. Eppure Luigina ha continuato a vivere sola, anche se la sua salute andava rapidamente peggiorando e dolori lancinanti e diffusi non le davano tregua. In un corpo tanto fragile, però, Luigina celava una personalità e un temperamento fortissimi, un coraggio ammirevole, una forza d’animo e un attaccamento alla vita eccezionali. Come avrebbe potuto, diversamente, superare tutte le prove che la vita le aveva riservato!

Negli ultimi tempi, oltre, e forse più che il dolore fisico, erano l’ingiustizia di certi comportamenti, la burocrazia inutile e pesante, il dover ricorrere sempre all’aiuto altrui a prostrarla e farle dire, talvolta: ”Ora è davvero troppo, non ho più voglia di lottare”. Questo, però, non è mai accaduto. Anzi, nei giorni precedenti l’ultimo ricovero, pareva aver ritrovato una rinnovata forza e aveva manifestato la speranza di ritornare negli Stati Uniti, in autunno, per far visita all’amato fratello Leo nella sua nuova casa tra le colline della Georgia.

Questo sogno non si è avverato, ma, come ha cantato il coro dei suoi amici e compagni di arrampicate giovanili, il giorno del commiato, ci piace pensare Luigina libera di muoversi tra i pascoli del Cielo vicina a quel Signore delle Cime, che, dopo tanto dolore, l’ha voluta vicino a Sé.

Addio Luigina

 

Luciana e Paola

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Un simpatico avvenimento di successo

Relazione di Andreina Berti

 

Il coro "Accademia degli Erranti", diretto dal maestro Giovanni di Padua, e il   coro "Coristi percaso", diretto dal maestro Alejandro Saorin Martinez, hanno offerto la sera di mercoledì 11 giugno agli Amici di San Camillo una raffinata esibizione di musiche "a cappella", che spaziavano dal Cinquecento all'oggi. Entrambi i cori sono nati anni fa dal puro piacere di un gruppo di amici di fare musica insieme, ma attualmente, sotto la guida dei rispettivi bravissimi maestri, i due gruppi sono cresciuti e hanno raggiunto anche un alto livello di qualità. A questa crescita musicale si è poi affiancato il desiderio di offrire dei concerti a sfondo benefico. Così è stato anche per la serata dell'11 giugno, che ha visto un'ottima affluenza di pubblico e una soddisfacente raccolta di fondi per l'associazione. Ma agli Amici di San Camillo è parso importante, al di là del risultato economico, far conoscere l'associazione con le sue molteplici attività, nella speranza anche di trovare nuovi volontari desiderosi di darci una mano. Vorremmo aggiungere, infine, che, se i lettori del Bollettino hanno delle proposte per ripetere iniziative come questa, saremo ben felici di valutarle e di attuarle

 

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LA NOSTRA POSTA

 

6 ottobre 2008

 

Carissimi Amici di San Camillo,

 

Finalmente riesco a scrivere dopo un’altalena di emozioni causate dalla scomparsa di Luigina. Cercavo di convincermi che forse era meglio cosi`, mia sorella non soffriva piu`. Mi svegliavo pero` al sabato mattina, avevamo da anni un appuntamento telefonico in quel giorno, con l’idea che le avrei parlato durante la giornata (lo faccio ancora veramente, ma non per telefono). Finalmente mi sono adattato all’idea che non vedro` piu` Luigina, non in questa vita comunque. Ma mi consola il fatto che ha conosciuto voi, gli Amici di San Camillo.

 

Si dice che chi trova un amico trova un tesoro. Luigina ha trovato molto di piu`. Ha trovato una famiglia. Piu` di noi fratelli, ad onor del vero. Noi la vedevamo periodicamente, e probabilmente anche in un discreto stato d’animo dovuto alla visita stessa che provvedeva un diversivo che, per un po’, le faceva dimenticare o comunque distogliere il pensiero da tutti i problemi di cui era afflitta. Siete stati voi a vederla, e ad aiutarla, nei momenti piu` brutti, quando disperava…tutto questo in aggiunta ai vostri problemi e a quelli del circolo di amici e parenti. Non ci sono parole per descrivere la gratitudine che provo verso coloro di voi che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, e tutti gli altri che di certo continuano a prodigarsi con altre persone bisognose di aiuto materiale e spirituale, come aveva bisogno Luigina. Avete consentito a Luigina una vita decorosa ed autosufficiente. Cosa a cui teneva molto, come di certo ricorderete.

 

Crescendo, noi fratelli, non avevamo a disposizione una camera da letto ciascuno. Eravamo in due per camera. Non avendo preso parte alle trattative (anche se non sembra, sono il piu` giovane, cosi` ero di rado invitato a questo tipo di decisioni). Comunque sono finito in stanza con Luigina. Immagino che i miei genitori avessero pensato che essendo lei la maggiore, avrebbe potuto tenermi un po’ a freno. Fatto sta che per questa, ed altre ragioni, indipendenti dalla volonta` delle altre due sorelle, si e` formata una relazione speciale tra noi due. Luigina e` sempre stata presente alle tappe piu` significative della mia vita. 

 

Questo anche quando la sua salute era peggiorata considerevolmente. Persino quest’anno, subito dopo l’amputazione delle dita del piede, e si sentiva un po` meglio, gia` pensava di venire a trovarmi. 

 

Specialmente durante questi ultimi anni in cui Luigina deteriorava velocemente, e considerando che vivo negli Stati Uniti e per lavoro sono costantemente in viaggio, disperavo proprio che sarei potuto esserle vicino in questa ultima tappa della sua vita. Invece non solo ero con lei, ma nonostante il via vai di amici, conoscenti, parenti e personale medico, eravamo solo noi due in stanza quando il momento e` arrivato. Ad alcuni potrebbe sembrare una coincidenza. Per me si e` trattato di un piccolo miracolo.

 

Vorrei congedarmi ricordando un fatto accaduto durante l’ultima visita di Luigina. Abitavamo ancora in Florida vicino all’oceano. Era difficile per Luigina camminare con le stampelle sulla sabbia. Lo faceva comunque con la sua solita grinta. Ad un certo punto mi ha detto, dopo un’esitazione che le aveva inumidito gli occhi, che avrebbe voluto fare una corsa. L’ho presa in braccio, ma dopo pochi passi ho dovuto fermarmi perche` gli scossoni le causavano dolore. Bene, spero che Luigina possa correre adesso.

 

C’e` un’espressione in inglese che non so tradurre bene in italiano: “Unsung heroes” sono eroi che magari non finiranno sui giornali o nei libri di storia, ma sono comunque eroi. Gli Amici di San Camillo sono Unsung Heroes.

 

Ringrazio nuovamente, anche a nome delle altre due sorelle.

 

Leo Masiero

 

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Avviso del direttivo

 

Per ridurre i costi e permettere all’associazione di comunicare velocemente e con precisione, chiediamo al socio di informarci sull’eventuale cambio di indirizzo, numero telefonico e, per chi ne fa uso, di fornirci indirizzo di posta elettronica.

 

Il numero telefonico della segreteria è: 049/8072055.

 

La mail è: ass.amicisancamillo@libero.it

 

In questi giorni Katiuscia Moltisanti sta affiancando Daniela Santella che lascerà l’incarico a fine novembre. Katiuscia Moltisanti è laureata in lettere ed opererà presso di noi con contratto a Progetto.

 

Il nuovo orario della segreteria è:

Lunedì – Mercoledì – Venerdì ore 9.30 – 13.00

Martedì – Giovedì ore 14.30 – 19.00

 

                                   ……………………………………………..

 

Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che nel 2008 hanno ritenuto opportuno sostenerci con donazioni.

Ringraziamo in particolare per l’arredamento lasciato alla nostra associazione dalla famiglia della defunta Lidia Paccagnella che è stato destinato a rimodernare la casa di via Lovarini.

 

 

 

 

 

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