NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE

N. 32 - Marzo 2012 (scarica pdf)

Indice

Angolo della posta

Gruppo delle volontarie dell’ospedale

A Licia Lanera

Inno alla donna

Storia dell’Azienda Ospedaliera di Padova

Se mi ami non piangere

Domande frequenti dei malati

Comunicazioni del Presidente

 

 

 

Angolo della posta

 

*Lettera inviata da una ragazza che si è fermata circa un mese in via Lovarini per assistere il papà ricoverato.

Gentilissima Signora Chiara,

abbiamo lasciato della biancheria nello stendino e dell’altra nella lavatrice pronta da stendere. Questa casetta ci è stata molto di aiuto in questo periodo di sofferenza che la nostra famiglia sta attraversando.

Grazie davvero di cuore a tutti i volontari, con affetto. Fam. Patrignani

 

*          Sono arrivate altre due letterine di ringraziamento molto gradite, perché raccontano la storia, spesso nascosta e umile, che rende più vivibile l’esistenza di molti sofferenti. Una storia fatta dei piccoli aiuti, dei sorrisi, della vicinanza cordiale, che le nostre brave volontarie sanno offrire con tutto il cuore anche ad una persona prima mai conosciuta.

Sono arrivate come giusto riconoscimento della missione quotidiana svolta dalla nostra socia Francesca Casotto.

 

Dire grazie

“Dire grazie non è sufficiente, ma per ora non ho trovato altra parola migliore: quindi Grazie. Grazie a tutte le persone che mi hanno aiutato a passare il più velocemente e dolcemente possibile questo incubo.

Grazie alla signora Francesca, spirito mandatomi da Dio, la quale ha saputo reggere il mio dolore trovando il migliore dei nomi per l’angelo che se ne andò nel calore della mia anima. Cara signora, chiunque la incontra è fortunato, perché attraverso le sue parole ed azioni, sentirà la mano di Dio sulla testa e lo sconforto sarà più sopportabile.

Grazie dal profondo del cuore ad Angelica. È venuta per regalarci il sentimento più bello della vita. Ha reso me e mio marito tristi ma felici nello stesso tempo. Ci sentiamo genitori fortunati perché abbiamo avuto l’onore di essere stati scelti come culla terrena temporanea di un angioletto che per nove mesi ha condiviso per noi giorno dopo giorno sorrisi straordinari e profonde tenerezze.

Grazie a tutti di cuore

Cristina D. e Kenneth F.”.

 

Una “lettera vivente”

 

Ci sono persone che, arrivate all’apice della loro maturazione, raggiungono una sapiente semplicità e si fanno per gli altri delle “lettere viventi”. Ho conosciuto una di queste lettere viventi, di nome  Francesca.

È come l’acqua. Si adatta alle necessità degli altri come l’acqua che si espande da per tutto. Il suo donare è semplice, spontaneo e appare in lei tanto naturale. Non le ho mai chiesto di raccontarmi qualcosa della sua esperienza. La vedevo. La vivevo: presenza attiva, aperta al nuovo, capace di serenità coraggiosa e costosa, e soprattutto capace di attenzione costante, a tal punto che diventava la mia “cosa certa”, su cui potevo contare con fiducia. Lei riesce a fluire verso gli altri, nella misura in cui gli altri lo richiedono.

…Grazie. B. G.

 

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Gruppo delle volontarie dell’ospedale

 

           Carissimi soci,
venerdì 27 gennaio, il gruppo volontarie dell’ospedale, si è riunito per dialogare, come era stato programmato da tanto tempo.
            Era presente il Presidente dell’associazione Gabriele Pernigo, padre Mario Didonè (in sostituzione di padre Giuseppe) e un discreto numero di noi volontarie. Abbiamo fatto un giro di presentazioni, perché non tutte si conoscevano tra loro e poi abbiamo lasciato la parola a padre Didonè, che ci ha introdotto alla spiritualità di San Camillo in modo chiaro, familiare, portando tante esperienze concrete e lasciando spazio anche ai nostri interventi.

            Siamo passati poi agli aspetti pratici del nostro volontariato. Abbiamo rilevato che noi ci rechiamo in Ospedale “su chiamata” quando cioè il caposala ci presenta dei casi di reale necessità (persone sole bisognose di compagnia o di essere aiutate per i pasti, fare compagnia a bambini i cui genitori devono assentarsi ).

            Questo è l’aspetto positivo che ci fa sentire utili nell’andare incontro ad un bisogno accertato. D’altra parte, forse, sarebbe preferibile poter programmare settimanalmente il nostro servizio , ora discontinuo. Dopo breve discussione, si è giunti alla conclusione che questo nostro servizio va mantenuto così , un intervento “ad personam “, su chiamata.
            Certo che per essere sempre pronte alle chiamate abbiamo necessità di nuove volontarie per questo sollecitiamo tutti a farne pubblicità.

Anche noi abbiamo delle regole da seguire:

- come far passare il “badge” nell’apposita macchinetta , per segnalare la nostra presenza ai fini della copertura assicurativa; è così che l’Azienda Ospedaliera rileva la nostra presenza come Associazione di volontariato, effettivamente operante al suo interno.

- Indossare il camice sia per motivi igienici sia per essere individuati come volontari.

- Mantenere il riserbo sulle notizie che abbiamo sui nostri assistiti; siamo tenuti alla tutela della privacy come i medici e gli infermieri;

- Segnalare alle responsabili (Loretta e Annalisa) ogni difficoltà o problema che si presenti durante il nostro servizio e non prendere decisioni personali;

- Fare il possibile per partecipare agli incontri proposti dall’Azienda Ospedaliera per i volontari: sono formativi e interessanti e ci fa conoscere come associazione presente e attiva nell’ambito ospedaliero.

Alla fine siamo state tutte d’accordo di continuare questi incontri anche con la presenza dei Camilliani , che san bene introdurci al carisma di San Camillo. Cari saluti a tutti.

  

Annalisa e Loretta

 

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A Licia Lanera

 

            Il pellegrinaggio terreno di Licia Lanera è  arrivato improvvisamente al traguardo il giorno 16 Gennaio u.s. lasciandoci increduli e sbigottiti. Il Signore l’ha voluta con Se evitandole ogni attesa ma per chi le ha voluto bene ed in particolare per l’inseparabile amica Mimma è stato un gran dolore.

            Licia era una persona sensibile di grande onestà e rettitudine che sapeva nascondere le sue sofferenze e solitudini con l’entusiasmo di vivere, con battute allegre e a volte pungenti.

 

Coltivava sempre progetti per l’avvenire per i quali si impegnava generosamente dando tutta se stessa in ogni compito. Era precisa e intransigente con se stessa e con gli altri rivelando un carattere forte che sfociava a volte in risposte ruvide creandole dei rapporti difficili. Chi riusciva a vedere oltre, coglieva anche i suoi pensieri gentili ed affettuosi e la sua generosa disponibilità.

            Per la sua presenza vivace negli incontri della comunità parrocchiale era molto conosciuta,  come pure per le sue attività di volontariato verso gli ammalati, gli anziani, i poveri e i sofferenti.

Ha prestato la sua attività con assiduità ed impegno per diversi anni nell’Associazione Amici di San Camillo, nell’Istituto Nazareth, nella Caritas Parrocchiale ed ultimamente alla Mensa per i poveri.

La cerimonia funebre ha visto presente tutta la comunità e molti amici e sono state pronunciate varie preghiere e pensieri di ricordo. E’ stata letta la poesia che Licia, poco prima di morire aveva trovato su internet e commentato. Questo il testo:

 

Son seduto, su una panchina,
in riva al laghetto.
C'è silenzio, una pace
senza eguali.
Penso alla mia vita,
penso a ciò che ho realizzato,
chiudo gli occhi, sogno.
Mi accompagna lo scrosciare
della piccola cascata
che nel silenzio
sembra un mare in tempesta.
Godo di tutto ciò,
penso all'amore
che la natura ci dona,
senza chiedere nulla.
Era una bella giornata di sole,
ora è una giornata
d'amore, di serenità.
Pochi momenti di vera gioia
che fanno tanto bene al cuore.

 

Sotto era scritto “ Pace, Serenità e Silenzio”……..sogni inseguiti a lungo.

( 15 gennaio ore 20,07)

 

Questo suo commento ci appare come un inconsapevole saluto ed augurio per tutti noi che ora la pensiamo nell’eterna gioia.

           

Antonietta Gui

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Inno alla donna

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

            Papa Giovanni Paolo II

 

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Storia dell’Azienda Ospedaliera di Padova

Il percorso storico dell'Ospedale di Padova

 

            La storia dell’assistenza sanitaria padovana ha inizio con l’Ospedale di San Francesco Grande, fondato nella prima metà del Quattrocento per volontà di Baldo Bonafari e di sua moglie Sibilla de Cetto.
            Occupava l'isolato tra le attuali vie San Francesco, del Santo e Galileo Galilei nel centro storico di Padova e disponeva di tutto quanto era allora necessario per renderlo una struttura autonoma.
            Inoltre, pur conservando lo spirito caritatevole delle numerose Congregazioni e Fraglie che nel Medioevo offrivano ospitalità a malati, indigenti, esposti e pellegrini, l'Ospedale di San Francesco ebbe fin dall'origine quell'impostazione prettamente terapeutica che continuò a svolgere fino al Settecento, quando le ormai antiche strutture edilizie, organizzative e la tecnologia disponibile divennero inadeguate.
            Nella seconda metà del Settecento va al vescovo Nicolò Giustiniani il merito d’aver sponsorizzato presso le autorità veneziane e i maggiorenti padovani la realizzazione del "Nuovo Ospedale", che successivamente venne dedicato proprio a lui.

            La "prima pietra" fu posta il 20 dicembre 1778 in un luogo lontano dal " tumulto della città". In vent'anni il progetto ideato da Domenico Cerato prese corpo.
Sotto la Repubblica Veneta, divenne la struttura sanitaria di riferimento della Padova francese, austriaca, monarchica e lo è ancor oggi dopo quasi duecento anni.
            I rapporti tra Ospedale Civile e Università furono precoci e fruttuosi come da una consolidata tradizione storiografica; infatti proprio presso l'Ospedale di San Francesco si tennero, già alla metà del Cinquecento, le prime lezioni "cliniche" al letto del malato, in breve trasformate in veri e propri corsi pratici. Interazione che si rafforzò con l'inaugurazione dell'
Ospedale Giustinianeo che, da subito, ospitò "nel recinto e nelle sale del Nosocomio" le Cliniche medica e chirurgica.
            Lo sviluppo dell’attività assistenziale e di studio comportò, con il tempo, un visibile ampliamento delle strutture edilizie nel corso di questo secolo, facendo diventare l’Ospedale una città nella città di Padova.

 

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 Se mi ami non piangere

(preghiera di sant’Agostino)

 

Se conoscessi il mistero immenso

del Cielo dove ora vivo,

questi orizzonti senza fine,

questa luce che tutto investe e penetra,

non piangeresti se mi ami.

Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio,

nella sua sconfinata bellezza.

Le cose di un tempo

sono così piccole al confronto

Mi è rimasto l’amore di te,

una tenerezza dilatata

che tu neppure immagini.

Vivo in una gioia purissima.

Nell’angustia del tempo pensa a questa casa

Ove un giorno saremo riuniti oltre la morte

dissetati alla fonte inestinguibile

della gioia e dell’amore infinito.

Non piangere, se veramente mi ami

 

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DOMANDE FREQUENTI DEI MALATI

 

Rubrica a cura di padre Giuseppe

* Continua la presentazione di alcuni colloqui dei collaboratori pastorali con i malati.

 

Prego a modo mio

 

Un uomo mi dice:

 

“Io sono un buon cristiano. Prego a modo mio,  ho una buona famiglia e quando posso faccio del bene. La domenica però non vado mai a Messa perché preferisco fare una bella passeggiata con mia moglie.

Io gli rispondo:  Gesù nel Vangelo dice: chi mangia la mia carne dimora in me ed io in lui…. Chi mangia la mia carne non morirà ma avrà la vita eterna ….” È chiaro quindi che se Gesù ci dice di mangiare, cioè riceverlo nella santa comunione, dobbiamo essere certi che non si può pensare di essere perfetti cristiani senza celebrare la santa Messa e ricevere la santa Comunione.

L’ammalato risponde subito: “io comunque credo di essere migliore di tanti che vanno a Messa e poi appena fuori dalla Chiesa si comportano male e fanno del male.”

Non spetta a noi giudicare e comunque se non partecipiamo alle  celebrazioni liturgiche, dove viene proclamata la Parola di Dio, e dove possiamo imparare a conoscere il vero Volto di Dio, rischiamo di crearci un dio secondo i nostri desideri e i nostri gusti che però non corrisponde al Dio vero rivelato da Gesù Cristo. Questo dio inoltre che avremo creato noi, nel momento del bisogno, non potrà aiutarci perché non esiste.

 

 

“Ammiro molto la sua fede e vorrei anch’io averne un po’ della sua.”

La fede che noi riceviamo da Dio è come una pianticella che deve essere curata ogni giorno. La vita cristiana è un lungo cammino fatto di difficoltà, di gioie e anche di dolori. Non si conquista tutto in un sol giorno. Però se il Signore vede che noi ci impegniamo e desideriamo camminare nelle sue vie, non ci farà mancare il suo aiuto.

Nessuno mi aveva mai spiegato così bene il valore della Messa e se il Signore mi aiuta a guarire, quando uscirò dall’ospedale voglio iniziare questo cammino. Desidererei che lei conoscesse mia moglie e se fosse possibile parlasse con lei come ha parlato con me. Noi ci vogliamo molto bene e sarebbe bene fare insieme questo cammino. Mi ricordi nella sua preghiera”.

Non sono felice

"Non sono felice"

Una ragazza mi dice:

“Io sono gnostica. Non credo in Dio anche se penso che ci deve forse essere qualcosa di superiore non ben definito. Io comunque vivo una vita buona. Non faccio del male a nessuno e se posso faccio del bene.

Ora sono in ospedale perché a causa di sintomi ben definiti si sospetta una malattia molto rara e quindi non facilmente curabile. So già che sarà un momento molto duro ma non mi spavento”

Mi dispiace molto per la tua sofferenza ma vorrei dirti, per quanto riguarda la fede, che io sono felice di vivere con “fede”, di credere in Dio, sapendo che nel momento del bisogno Egli non mi abbandonerà perché io gli appartengo. In realtà vedi, noi abbiamo bisogno di appartenere a qualcuno. Se però tu sei ugualmente felice di vivere senza credere in nulla, e senza appartenere ad alcuno, io ti ammiro perché io non ne sarei capace.

La ragazza diventa subito molto seria, quasi triste e mi risponde con voce molto grave:

“Io non sono felice. Forse non lo sono mai stata ed invidio un  po’ la tua serenità,  vorrei averne anch’io un po’. Mi sforzo di apparire felice ma dentro ho un vuoto …... Mi farebbe piacere parlare con te più a lungo.  Se puoi ritorna perché voglio farti alcune domande.

Volentieri ritornerò e comunque ti ricorderò nella preghiera perché Dio ti ama anche se tu ancora non lo conosci.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

 

 

 ANZIANI X PADOVA

Come già anticipato nel precedente notiziario Padova diventerà centro di realizzazione del Progetto Europeo per l'Invecchiamento Attivo e la Solidarietà tra generazioni.

Stiamo collaborando con il Dipartimento dell'Anziano dell'Ospedale, i Servizi Sociali del Comune e con le altre associazioni di volontariato per dare un contributo all'evento della "Settimana di Villaggio Globale Intergenerazionale al Centro Culturale S. Gaetano dal 7 al 12 maggio 2012".

Abbiamo già dato la nostra disponibilità ad essere presenti con un piccolo stand/gazebo presso l'Agorà del S. Gaetano- spazio dedicato a tutte le associazioni che parteciperanno all'evento-. In tale spazio esporremo nostro materiale promozionale e documentazione di quello che facciamo compresi a titolo di campione ( non sarà un mercatino) alcuni prodotti artigianali confezionati dal nostro bravo Laboratorio Fantasia e Allegria.

Abbiamo preso contatti anche con il Quartiere 3 Est per vedere se è possibile organizzare un convegno sul tema "AnzianixPadova" nel Quartiere Forcellini presso la sala comunale. Abbiamo già avuto un accordo di massima, stiamo attendendo la conferma definitiva.

E' un evento molto importante per Padova ed anche per noi per cui  contiamo sull'impegno di tutti i nostri volontari operativi.

 

COLLABORAZIONE CON PADOVA OSPITALE

Padova Ospitale, associazione Onlus molto attiva su Padova nel sostenere la costruzione di Case di Accoglienza per parenti e pazienti bisognosi delle strutture sanitarie cittadine, è presente anche all'estero in alcuni paesi in via di sviluppo, ove ha realizzato e sta realizzando progetti socio-sanitari di assistenza, accoglienza e cura rivolti alla fascia povera della popolazione. Ci ha ora offerto un generoso contributo per sostenere, anche con l'opera di loro volontari, il nostro servizio " Teleadozione degli Anziani", un progetto ormai consolidato sul territorio che ha incontrato il favore dei cittadini anziani ammalati soli in difficoltà. L'associazione Amici di San Camillo ringrazia vivamente per questa iniziativa di collaborazione di Padova Ospitale che oltretutto rappresenta una delle poche opportunità di operare in rete tra associazioni, in genere difficili da realizzare.

 

ASSEMBLEA ANNUALE ORDINARIA

L'Assemblea annuale ordinaria dell'Associazione Amici di San Camillo per l'approvazione del bilancio 2011 si terrà presso il Centro Parrocchiale S. Camillo il giorno 19 aprile alle ore 16,30.La segreteria provvederà ad avvisare tutti i soci.

 

CENA SOCIALE ANNUALE

Si terrà presso il Centro Parrocchiale il giorno 9 maggio alle ore 19,45

 

DICHIARAZIONE REDDITI 2011

Destinazione del 5 per mille

Vi ricordiamo che la nostra associazione è "onlus" ed è quindi possibile destinarle il 5 per mille dell'Irpef in occasione della prossima dichiarazione dei redditi procedendo come segue:

-riportare nell'apposito spazio il codice fiscale dell'associazione: 92119670286

-firmare nel riquadro dedicato alle organizzazioni non lucrative onlus

Il vostro sostegno verrà utilizzato come per il passato per:

- gestire la casa di accoglienza

- assistenza in ospedale alle persone in difficoltà

- assistenza sul territorio

- teleadozione degli anziani ammalati soli

- banco alimentare     

 

AUGURI  DEL PRESIDENTE

Da una Preghiera Pasquale:

…Gesù è morto e risorto per salvare, e la Sua salvezza è già presente tra di noi.

Ogni cristiano con la sua testimonianza è un atto di fede nella Resurrezione.

Quando perdoni il tuo nemico, quando sfami l'affamato, quando difendi il debole credi nella Resurrezione..

Buona Pasqua a tutti, che la gioia di aiutare il fratello che soffre sia sempre con noi!

 

Gabriele Pernigo

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