l’Associazione Amici di San Camillo distribuisce a Padova gli aiuti del Banco Alimentare del Veneto ONLUS       

 Le attività “storiche” dell’Associazione sono l’assistenza ospedaliera, con particolare attenzione al reparto pediatrico, e le “case di accoglienza” per i parenti dei degenti in ospedale. A queste si sono aggiunte l’assistenza sul territorio con la teleadozione dell’anziano. Inoltre è sempre attivo il gruppo del “mercatino” che confeziona in modo amorevole ed accurato lavori di cucito e patchworks dalla cui vendita si ricavano fondi per le iniziative assistenziali.

In tempi di crisi, come l’attuale, il disagio nasce anche dall’indigenza, dal fare fatica a fare la spesa fino alla fine del mese. Perciò l’Associazione Amici di San Camillo di recente ha esteso la propria attività agli aiuti alimentari per persone indigenti. Il nuovo progetto, inizialmente chiamato "Banco alimentare", ha preso il nome di “Servizio di assistenza alimentare”, per non confondersi con la struttura nazionale fondata e gestita dalla Compagnia delle Opere che si chiama appunto Banco Alimentare ONLUS.

 Il “Servizio di assistenza alimentare” degli Amici di San Camillo: da progetto a realtà

 Già da qualche anno alcuni Amici di San Camillo svolgevano una attività di distribuzione di aiuti alimentari a persone indigenti. Infatti dal 2004 la Croce Rossa di Padova ci consegnava, ogni tre o quattro mesi, alcuni generi alimentari di prima necessità come pasta, riso, biscotti, formaggio, burro e latte. Tali alimenti venivano raccolti presso la “Casa di Accoglienza” (per parenti di persone ricoverate in ospedale) di via Forcellini e poi smistati, tramite i volontari, alle famiglie bisognose.  Nel 2008 sono stati distribuiti 275 Kg di alimenti a circa quaranta persone indigenti nel quartiere Forcellini - S. Osvaldo.

Il 2009 è stato l’anno della svolta.  Infatti, dopo vari mesi di contatti e di preparazione, è stata stipulata una convenzione con il Banco Alimentare del Veneto ONLUS di Verona  in sostituzione di quella con la Croce Rossa di Padova. Così dal 2009 abbiamo iniziato, con frequenza mensile, il ritiro degli aiuti presso la sede Regionale del Banco Alimentare a Verona. Grazie all’esperienza precedente con gli aiuti della Croce Rossa i volontari della San Camillo si sono mobilitati per raggiungere un numero maggiore di indigenti.

Nel primo anno di attività (da febbraio 2009 a gennaio 2010) sono stati distribuiti circa 3800 Kg di alimenti. Gli assistiti sono passati dalle iniziali 12 famiglie a 25 nuclei familiari, ovvero da circa 40 a circa 90 persone. Mediamente ogni nucleo familiare assistito ha ricevuto circa 20 Kg di alimenti al mese, ovvero ogni persona assistita ha ricevuto oltre 5 Kg ogni mese. Una “spesa” piccola ma importante per chi fatica ad arrivare a fine mese. Gli aiuti vengono distribuiti personalmente ai bisognosi dai volontari dell’Associazione Amici di San Camillo. Ogni volontario assiste, in media, due famiglie in modo continuativo.

Da novembre 2009 è stato allestito il deposito degli aiuti alimentari presso la Parrocchia di San Prosdocimo a Padova. Questo è completamente ristrutturato, dotato di due frigoriferi e adeguato per contenere un quantitativo di aiuti alimentari doppio dell’attuale. Il nuovo deposito è stato realizzato grazie alla disponibilità del parroco di San Prosdocimo, don Francesco Farronato, che ha messo a disposizione gli spazi e al contributo economico della Fondazione Banca Antonveneta. Tale contributo economico ci ha permesso di coprire nel 2009 sia i costi del suo allestimento, sia le spese connesse per il trasporto degli aiuti alimentari dal Banco Alimentare del Veneto (Verona) a Padova. 

UNO SCORCIO DEL NUOVO DEPOSITO PRESSO LA PARROCCHIA SAN PROSDOCIMO

 Il progetto “Servizio di assistenza alimentare” dell’Associazione Amici di San Camillo

L’attività del Servizio di assistenza alimentare avviene grazie a quanto ci assegna mensilmente  l’ente Banco Alimentare di Verona ONLUS, la “materia prima”. Occorre quindi ritirare gli alimenti dal magazzino provinciale di Padova e gestire il deposito locale (e i relativi libri contabili). Il 60% circa degli aiuti è finanziato dalla società AGEA (ente della Comunità Europea) il 40% proviene dalla “Colletta Alimentare” e dalle case produttrici convenzionate col Banco Alimentare di Verona - ONLUS.

 Gli aiuti alimentari che ci vengono forniti mensilmente dal Banco Alimentare del Veneto - ONLUS consentono di assistere circa 90 indigenti ma la domanda cresce. Le segnalazioni di nuovi indigenti arrivano all’Associazione Amici di San Camillo da varie fonti: volontari e soci che vengono a conoscenza di nuovi “casi” con il passaparola, gli stessi assistiti che ci segnalano loro parenti e conoscenti in difficoltà. Altre segnalazioni vengono dalla “rete” delle associazioni di volontariato che operano nel territorio. Ad esempio ci sono mamme assistite dal “Centro aiuto alla vita” che, con il loro bambino, si trovano in stato di bisogno. Altri casi si incontrano con l’attività di “assistenza agli anziani” che la nostra Associazione conduce col progetto “Adotta un anziano”. Ci sono poi persone che si rivolgono alle parrocchie in cerca di aiuto e il parroco, a sua volta, li segnala a noi. Attualmente i volontari operano prevalentemente, ma non solo, nelle parrocchie di San Camillo e San Prosdocimo.

 In futuro pensiamo di estendere gradualmente il nostro progetto alle altre parrocchie del Vicariato. Alcune parrocchie svolgono già raccolte periodiche di alimenti per gli indigenti, delle piccole “colletta alimentari”.

La nostra azione tende a potenziare tali iniziative frammentarie e organizzare i volontari locali per  passare da episodi assistenziali sporadici ad una assistenza permanente e costante sulla quale gli indigenti possano contare.

 Le visite mensili dei volontari non vanno intese come una mera “consegna a domicilio”. I volontari sono gli “occhi” che vedono i bisogni, le “orecchie” che ascoltano le segnalazioni di nuovi indigenti e le “braccia” che portano gli aiuti a chi ne ha bisogno. E’ importante che le famiglie e le persone indigenti sentano un interessamento umano da parte di chi è più fortunato e porta loro un aiuto concreto con un’attenzione alla loro situazione particolare. I bisogni possono essere molteplici e l’Associazione cerca di alleviarne il più possibile coinvolgendo, se necessario, altre associazioni.

 E’ importante che le associazioni di volontariato cerchino di operare in “rete”. Ciò significa che ogni associazione al di la della propria attività di “eccellenza” ricorra ad altre associazioni per ampliare ed integrare, se necessario, l’azione assistenziale. In poche parole, è difficile e dispersivo che “tutti facciano tutto”, è preferibile unire gli sforzi per dare a chi ne ha bisogno il massimo dell’aiuto e del sollievo. Nel volontariato non serve la concorrenza, vale molto di più la sinergia! Ciò è tanto più vero quando si cercano finanziamenti e contributi per progetti di assistenza. I progetti promossi congiuntamente da più associazioni hanno maggiori possibilità di essere finanziati dagli enti di beneficenza piuttosto che le iniziative singole e frammentate.

 UN MOMENTO DELL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO DEPOSITO ALIMENTI PRESSO SAN PROSDOCIMO

(da sinistra il dr. Bruno Bianchi della Fondazione Antonveneta, Iginio Marcuzzi Presidente dell’Associazione e Gabriele Pernigo Vicepresidente)

  

I  nuovi “samaritani” e la sfida del futuro

Nell’anno trascorso la Provvidenza ci ha aiutato (ad aiutare) in modo eccezionale. Tutto ciò che ci serviva è arrivato puntualmente e in misura adeguata. Ciò ci ha consentito di “avviare la macchina”. Per continuare (e magari migliorare) serve la “benzina”! Cosa è la “benzina” per l’assistenza alimentare?

Certamente servono più aiuti alimentari (non bastano mai!) e ci servono idee per trovare nuove fonti, esercenti che ci diano alimenti in eccedenza, contributi in denaro per acquistare alimenti di base, ecc. ecc.

Recentemente una “amica di San Camillo” mi ha chiamato per dirmi che non ha tempo libero ma vuole contribuire offrendo una “spesa” ad una famiglia di quattro persone. Detto fatto, dal prossimo mese l’amica porterà al deposito il sacchetto della spesa e un volontario provvederà a portarlo alla famiglia destinataria!

Ecco che l’aiuto “in natura” arriva al 100% a chi ne ha bisogno senza tagli e oneri “amministrativi” di alcun tipo: chiunque può adottare una famiglia indigente facilmente e ad un costo modesto. 

Servono più volontari automuniti (studenti, casalinghe, lavoratori, pensionati): bastano due o tre ore al mese per “dar da mangiare agli affamati”, almeno ad alcuni!

Servono anche altre associazioni, parrocchie, enti benefici per stabilire collaborazioni, fare “rete” in questo nuovo settore del volontariato. Dobbiamo unire le forze, le risorse e le competenze per essere più efficaci e far arrivare l’aiuto concreto a quanti ne hanno bisogno. In particolare vorremmo conoscere le altre iniziative analoghe già esistenti nel territorio di Padova e provincia per condividere esperienze e idee.

Chi vuole fare la sua parte e contribuire in ogni modo o chi vuole saperne di più ci chiami alla segreteria dell’Associazione (tel 0498072055) verrà contattato da un componente del Gruppo Servizio di assistenza alimentare che lo inserirà nel sistema. E’ facile e il ritorno è garantito: “Quello che farete al più piccolo di loro l’avrete fatto a me!”   

IL RITIRO DEGLI ALIMENTI PRESSO IL MAGAZZINO

DEL BANCO ALIMENTARE  ONLUS DI PADOVA

  

Febbraio           2010                                                                              Vittorio Galassi


AGGIORNAMENTO A GENNAIO 2012

Aumenta il bisogno di carità in Italia, perché aumentano inuovi poveri”: pensionati, neo-disoccupati, famiglie con molti figli a carico. Secondo gli ultimi dati dell’Agea (l’agenzia europea per le erogazioni in agricoltura), la tara della carenza di cibo per i ceti meno abbienti è cresciuta di oltre mezzo milione di persone nell’ultimo anno.

Nel 2011 sono state 3,38 milioni le persone indigenti che hanno ricevuto aiuti alimentari in Italia, 616.841 in più del 2010. Le Organizzazioni Caritative inserite nell’Albo Agea, articolate in 252 Enti Caritativi Capofila (dotati di strutture frigorifere e distribuiti a livello regionale e provinciale), vantano 14.497 strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) e hanno effettuato 132.300.119 interventi alimentari nel 2011.