Sono veronese di nascita e padovana di adozione.
L'arte pittorica mi ha affascinato fin dai primi anni scolastici, però soltanto in età adulta ho potuto partecipare a dei corsi specifici.
Ho cominciato con l'acquerello con Milo Bortoluzzi, per passare poi a tempera e pastello ma alla fine mi sono dedicata esclusivamente all'olio sperimentando, come autodidatta, anche la tecnica a spatola, per la quale ho sentito la necessità di fondi in rilievo: mi sono così cimentata nella preparazione delle tele con tutti i trattamenti specifici che essa richiede e che rende l'opera più plastica. Le mie ispirazioni le colgo dal vero: paesaggi, nature morte e fiori.
Buon maestro è stato per me, con i suoi giudizi critici anche il prof. Dionisio Gardini, del quale riporto le belle parole che volle scrivere come presentazione di una mia "personale": "Fa piacere parlare, ogni tanto, di pittori che non si possono catalogare o schedare entro correnti o movimenti, che dipingono come la loro ispirazione detta, con quella purezza d'animo e quella onestà intellettuale che sembra, oggi, condizionati come siamo dai mass-media, patrimonio ormai di pochi. A questi ultimi certamente appartiene Maria Rosa Ambrosi, pittrice che non segue teorie o programmi ma guarda liberamente la natura dipingendola come la sente; che sa cogliere, nella transitorietà di ciò che vede, la sostanza delle cose, che va oltre la percezione visiva per suggerirci della creazione, la nascosta e intima religiosità. Maria Rosa, pittrice nella solitudine, perché solo nel silenzio, solo dal porsi tacitamente di fronte alle cose, può di queste cogliere l'essenza e tradurle in sintesi pittorico-costruttiva.........."
In seguito è stato ed è tuttora mio critico e maestro Mario Zoppelletto.
E-mail: ambrarosa28@libero.it
"Nella silente atmosfera i paesaggi e i borghi se ne stanno arroccati sulla sommità della collina, sono reminiscenze toscane e venete che MariaRosa traduce sulla tela con quella leggerezza tonale che dona sofficità all'insieme di nuclei e vegetazione.
Deliziose le composizioni floreali nella loro lieve rigidità formale, lontane dal figurativo classico sanno entrare nel mondo dell'impressionismo, quello di Cezanne, di Matisse pur conservando quell' aurea di romanticismo tutto al femminile.
Corredate poi le nature morte di un puntinismo decorativo, creato meticolosamente a colpi di spatola in una danza di coriandoli.., di fiocchi di neve che mettono in risalto ombre e luci mentre gli oggetti inanimati .... prendono magicamente vita.
E' quel puntinismo che guarda a Sirac, Seurat, maestri della tecnica divisionista, pur MariaRosa mantenendo nella composizione una personale e diversa concezione dell'applicazione tecnica e coloristica." (Dora Schiavon - 04.2014 - Esposizione il Gancino)
