Eliana Boga, nata a Trieste e laureata nella sua città in Filosofia con tesi in Psicologia, da sempre interessata ai problemi dell'arte, dall'86 si cimenta nel campo, seguendo corsi di formazione pratici a Genova e Padova. Dopo un'interruzione segue a Padova un corso teorico di Psicologia della Percezione tenuto dal prof. O. Da Pos e vari corsi teorico-pratici, Nudo Ritratto e Teoria del Colore con Femanda Duso. (Omissis...vedi curriculum) Partecipa a varie collettive e concorsi, sempre approfondendo la sua preparazione e ricercando un suo linguaggio personale. Nelle ultime opere, sia a olio ma soprattutto nel pastello e nella pittura ad acqua, evidenzia un segno sinuoso, leggermente spezzettato, di derivazione manieristica, addolcito da stesure di colore che giocano più sul contrasto di caldo e freddo anziché chiaroscurale. La dolcezza della sua visione Si percepisce chiaramente anche nei monocromi.
E-mail: boga.eliana@gmail.com
La figura femminile ha sempre attratto il pittore- vuoi per la dolcezza della forma o per la sinuosità delle linee,l'armonia dell'insieme che determina la capacità di afferrare e di spingersi al di dentro di una realtà complessa e mutevole come il corpo femminile. Allora- bellezza della forma, un'intrinseca innocenza e il suo lato oscuro non completamente svelato, l'abbandono permeato di languore, una sensualità connaturata completano l'immagine che l'Autrice ha cercato e cerca in ciò che per lei è sinonimo di"etemo femminino"- non solo - "vive"il desiderio di rappresentare una idealità, una perfezione del corpo che seduce castamente l'immaginazione e lo sguardo"affonda" tra linee e ombre, morbidezza e raffinate sequenze di una finitudine complessa. Il tentativo di raggiungere una perfezione è volontà dell'Autrice che nella singolare arte di delinare la spiritualità della forma fa sua ogni difficoltà tesa allo svolgimento e al suo evolversi. Il pathos che ne deriva da questa introspezione- rivelazione nasce dalla capacità di fusione tra segno e colore, fertile adesione per rendere possibile il disegno mentale per una proposta avvincente. Da questo percorso suadente un altro si accosta e offre intimità e dolcezze; il "suo paesaggio"che appare con la perfezione rigorosa di chi desidera portare alla luce la gamma di sensazioni mutevoli che la natura tutta ci propone ogni volta che lo stupore ci coglie. L'Autrice, qui, si destreggia abilmente e con equilibrio tra la pastosità di un effetto cromatico a tutto tondo per rendere tangibile il mistero racchiuso, con i suoi palpiti e i suoi richiami. (Carla Rugger - Association intemationale Des Critiques Littéraires - Paris)
"Quest’opera astratta è scandita da colori pastello chiari. Il colore attraverso questa forma curvilinea cerca di far dialogare i colori molto freschi e allegri. In questo quadro, è una mia libera interpretazione, la linea dominante si muove in un dialogo continuo, suggerisce le note di un jazz che si richiamano e rincorrono tra di loro splendidamente." (Dott.ssa Marifulvia Matteazzi Alberti)
"L’autrice traduce con originalità i profili dell’arte astratta mediante forme sinuose e mobili che nella raffinatezza dei colori offrono un senso di movimento all’immagine. Si colgono riflessi cangianti nell’acqua, profili antropomorfi, vibranti esperienze concettuali. E’ un percorso magico che attrae soprattutto nei dipinti “Il Bianco” e “Fantasmi d’acqua”. (Luglio 2010 © Gabriella Niero - 4^ Biennale Blu di Prussia)